Questa è una foto di due mattine fa quando la luna piena si stava avvicinando alla sua culla tirrenica per annunciare che la domenica che seguiva sarebbe stata la Pasqua di Resurrezione.
Erano le 6  e la temperatura sulla spiaggia era di -2 ed io, per fare questa foto, dovevo tirare una linea retta dall’obbiettivo alla luna passando dalla cornacchia, che poi si è rilevato essere un cornacchio. L’unico modo era sdraiarsi a pancia in giù sulla rena!
L’uccello gracchiava e agitava le ali, la coda, la testa ed io pensavo: è come me, è felice di essere qui, in questo magico momento!  Felice certamente perché i suoi erano preludi d’amore, la danza nuziale e infatti è arrivata la compagna, più snella, vispa e, non avendo la cima del palo posto per due, si è dovuta accontentare di rimanere abbracciata al legno, ma l’amore vuole a volte dei piccoli sacrifici. I due si agitavano, sculettando lui in alto e agitandosi lei in basso e…fruu…volati via. La posizione che avevo non mi consentiva di rialzarmi velocemente, acciacchi, terreno poco stabile, una mano impegnata con la macchina e, bene così, questo ritardo mi ha permesso di riveder tornare la coppia che si è rimessa nella stessa posizione e mi han guardato, non lo avevano fatto prima, poi ho sentito il “cracrà cracrà” e un sommesso: “te lo regaleranno l’uovo? a me sì! e dì alle lettrici commentatrici della precedente foto che mi facesti il 16 febbraio, se questa volta son preso bene!”
 
Bona Pasqua (in migliarinese)!