Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.
Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"
Quando andammo ad Arezzo a firmare per l’apertura e divulgazione del nostro giornale venne stilato un atto che certificava la necessità, voglia, speranza di far parlare il Serchio, per bocca dei paesi e paesani rivieraschi, dei fatti, belli e brutti, che li riguardavano, con un occhio al passato da non dimenticare e il futuro da far tornare a misura d’uomo.
Utopia!
Non voglio polemizzare, io ho le mie nicchie dove sguazzo felicemente fra scherzi e dolci pensieri, ma per la famosa(!) “odiens” dover pubblicare che a Volterra hanno schiacciato un gatto o a Cecina è cascato un pino, non mi sembra poi tanto tanto in linea con quel documento firmato 15 anni fa.
Allora parliamo, anzi mostriamo, della ormai dimenticata processione per l’Assunta, festa paesana di Nodica che si svolgeva il 15 di agosto con le famose “paesane” torte coi bischeri che ogni famiglia preparava e cuoceva in forni comuni senza pensare e sapere che il loro lavoro avrebbe reso "gloria" a quelle di là dal Serchio e specialmente le massaie-cuoche di via del Serchio usavano quello della nonna di Massimiliano Angori, sì, il sindaco attuale.
Bel ricordo!
Passiamo ora all’intero comune dove fan bella mostra i reduci della grande guerra ’15-’18. Nessuno di noi si ricorderà del volto dei loro nonni o bisnonni, ma i nomi e cognomi sono prettamente vecchianesi.
Onore a questi valorosi soldati!
Una cara amica e co-redattrice di questo giornale, Matilde Baroni, ci manda alcune foto di una gita alle Pizzorne dove è presente suo padre Narciso, “vecchianese” , insieme ad una festosa combriccola di ragazze e ragazzi. La festa non era “sacra”, era quella dell’uva!
Bella gioventù!
È soltanto il Ricordo
è solo la Memoria
che fa la differenza
tra quel che non c’è più
e tutto ciò che invece
non era mai esistito.
Da “Scritteamatita 3” di M.B.