Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
A CHE GIOCO GIOCA CALENDA?
Un partito si scioglie contestualmente alla nascita di uno nuovo, non prima. Anche il Pci si sciolse al termine del congresso fondativo del Pds.
Evidentemente Calenda ha paura di un congresso contendibile e preferisce un processo verticistico dove prendersi la leadership per grazia ricevuta. In quanto alle battute dei soliti ignobili sui divorzi di Renzi ricordo che l’unico divorziato è Calenda, che abbandonò + Europa praticamente il giorno dopo le nozze.
Renzi, santa pazienza, non sta divorziando da nessuno, chiede solo che si rispettino gli accordi che non prevedono alcuno scioglimento di Italia Viva prima della nascita del partito nuovo. Anzi, in realtà, non prevedono alcuno scioglimento dei partiti di provenienza, come scritto nel documento sul percorso di fondazione concordato che ieri ha pubblicato lo stesso Calenda. Una dimenticanza di tutti? Non credo. Era semplicemente inutile, secondo buon senso, considerare un argomento del genere.A meno che Calenda non pensi che il partito nuovo sia semplicemente l’annessione di Italia Viva da parte di Azione dopo avere cancellato Renzi. Magari per mostrarlo come trofeo, vantando il merito di essere stato l’unico ad esserci riuscito, come accredito per realizzare nuove intese innominabili oggi. Gli atteggiamenti di Calenda, costantemente critici nei confronti di Renzi e umilianti nei confronti di Italia Viva, anche nei territori, alimentano ogni giorno questo sospetto. Che sembra confermato da questa ultima dilaniante polemica tutta calendiana. Che, non per caso, ha preso avvio da una critica, immotivata, del forte segnale di vitalità politica di Renzi con la direzione de il Riformista.
Renzi fortemente in campo sarebbe in netta controtendenza con quella strategia, che disturba fortemente tutti i mediocri.
Se fosse così non avrei alcun interesse per un partito nuovo che sarebbe solo un nuovo partito.In quanto a Bersani, che richiama la favola della rana (Calenda) che portava in groppa lo scorpione (Renzi) che la pungerà a metà del guado uccidendo entrambi, vorrei ricordare che fino ad ora, semmai, è stato Renzi che ha portato in groppa Calenda in tutti gli ultimi dieci anni.
Ma si sa, Bersani è Bersani, senza bisogno di aggettivi.