Il nuovo articolo di Simona si pone nel solco delle riflessioni profonde a cui ci ha abituato.
E chi ama la Natura non può che concordare con le argomentazioni e le impressioni. E' troppo evidente la mancanza di rispetto e di amore per l'ambiente che ci è stato donato e che pervicacemente cerchiamo di distruggere in nome del benessere e della comodità.
Vi porto con me.
Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento. Più che l'anno della crescita, ci vorrebbe l'anno dell'attenzione.
F. Arminio.
Nell'edizione 2022 delle Ortimpiadi vecchianesi, questo verso era scritto nella pergamena del primo premio che vinsi per miglior composizione orticola.
L'organizzatore del 1° trofeo Antonio Crassotti; Stefano Dini di Filettole mi pregò di mettere a disposizione soprattutto dei giovani, la mia esperienza di coltivatore agricolo, vivaista ed innestino specializzato qui sulla Voce del Serchio visto l'interesse suscitato in precedenza nel brutto periodo del covid 19 avere un pezzo di terra da coltivare dava la possibilita di uscire di casa, prendere il sole e ginnastica gratis con attrezzi agricoli.
Finita la pandemia (o quasi come questo inverno) è ora di "ncomincià" a vangà, seminà, piantà, diradà, zappà.
Non sto a ripetere il già scritto che potete vedere nel link sottostante, perchè di cambiamenti in due anni in culture agricole/florovivaistiche ne avvengono poche ma notevoli sono le possibilità di apprendere velocemente con i mezzi moderni (basta andare su Google, cliccare innesti e li ci sono maestri del mestiere)
Comunque le chiacchiere non fanno farina e le giornate èn pizziotti; quindi vado a diradà e trapiantà la nzalata; ieri ne ho triapiantato 210 piantine, ma ce n'è sempre un fottio e via non le voglio buttà, poi qualcuno la mangerà....come quei tre cesti di 'arciofi che oh 'orto (raccolto) stamani.
Vai, poi se avrò tempo e voglia darò qualche utile suggerimento; anche ad eventuali domande dei neofiti orticoli per tempo di semine, innesti ed altro visto che ormai io, Chiube, Paolo del Marradini, qui in Migliarino siamo considerati mente storica delle coltivazioni agricole.