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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

CooperativaTdP-Circolo ARCI
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Pas - Marina di Vecchiano
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Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Quando si recrimina a Prodi e Ciampi di aver accettato .....
. . . v'ha fregato anda e rianda con il no all'Europa .....
Dinno a Livorno : Con leuri e cianno assistemato
. . . gredigi🤔 con la vecchia lira ora una pizza .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
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Gromi.

26/4/2023 - 14:30


Serpulide, verme tubicolare, policheto, nomi comuni dell’Hydroides elegans, scegliete quello che volete, tanto è lo stesso tubicino calcareo durissimo che troverete sulla chiglia della vostra barca quando la avrete messa a rovescio (sulla riva beninteso) oppure su pali sommersi messi a secco. Quei filamenti sono la “pelle” di piccolissimi invertebrati che costruiscono la loro casa-protezione in continuo, in tubi più o meno grandi a seconda della specie.  I sub o gli amanti della vita marina conoscono il più appariscente della famiglia, lo“spirografo”, quel tubetto che fa uscire dal piccolo foro apicale una rosa di tentacoli multicolori per mangiare plancton e che ritrae velocemente ad ogni più piccolo movimento dell’osservatore.
Questi vermi locali (le loro case) sono già noti da moltissimo tempo ma nessuno non se ne è mai interessato: “sono gromi!” diceva mio padre!
Ho tirato in secco la barca ed ho ammirato la loro vita e il loro lavoro, niente di non preventivato tranne la presenza di un altro “ospite” che Bocca di Serchio conosce ma non ospita: la cozza!
Beh, direte voi, la cozzina è ina ina, ma sempre estranea nelle nostre acque.
Alla foce del fiume c’è “l’acquario di Noè”: sogliole, orate, ombrine, triglie, granchi blu, serra, saraghi e forse altri non pescati ma presenti, mancavano i “muscoli”, ora si può fare anche la pastasciutta!
Non lamentiamoci però, perché quando si puliscono le orate pescate, e si trona nello stomaco una fine sabbia bianca, pensiamo al loro cibo preferito che il Serchio offre loro alla foce: quei “gromi”, anzi meglio, il loro occupante!

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27/4/2023 - 9:05

AUTORE:
Vera

Non amo i vermi, forse per i pregiudizi con cui siamo cresciuti...striscia come un verme l'abbiamo sentito da sempre e spesso ce ne appropriamo anche troppo nel nostro sproloquiare quotidiano.
Certo la convivenza non è mai stata facile e non lo sarà mai perche', se anche la luna ha il suo lato oscuro, figuriamo noi poveri mortali...tapini e ignoranti sempre in arrogante ebollizione...quando si aveva le idee confuse si diceva: "ma che c'hai le cee nel ceppicone?!"
Mi sa che invece delle cee c'è un'epidemia diffusa di "verminite" cronica, ormai nel nostro cervello la materia grigia viene soppiantata da grumi di vermi effervescenti che, per quanto si diano da fare, restano vermi!
Ma come abbiamo fatto a cadere così in basso, sempre in caduta libera! Il più delle volte il paracadute non si apre e il "vermone" che precipita in picchiata si schianta e stramazza al suolo...io tra quei vermoni ci riconosco tanti politicanti con lo stuolo di vermetti striscianti che seguono orgogliosamente le minchiate che vengono loro impartite, non dall'alto, ma dal basso...poveri noi!!!