Il nuovo articolo di Simona si pone nel solco delle riflessioni profonde a cui ci ha abituato.
E chi ama la Natura non può che concordare con le argomentazioni e le impressioni. E' troppo evidente la mancanza di rispetto e di amore per l'ambiente che ci è stato donato e che pervicacemente cerchiamo di distruggere in nome del benessere e della comodità.
Vi porto con me.
Io non sapevo
figlio mio
di portarti con me
durante il viaggio.
Quando insieme a tuo padre
ho iniziato il cammino
attraverso un deserto
di sabbia e d’inganni,
quando il sole ed il vento
ci artigliavano gli occhi,
eri solo un silenzio che sognava.
Quando ho sentito
crescere il tuo peso
al centro della mia vita
ho immaginato per te
un nome che fosse un auspicio.
Dalla riva ho interrogato
l’acqua irrequieta, infinita
il suo fiato salino
ho fissato la barca sfiancata
su cui ci siamo stretti
respirando a stento
l’aspro odore di paura e sudore,
lo sguardo consumato
a cercare la terra.
Mai l’abbiamo veduta.
Perdonami figlio
non ho potuto lasciarti andare.
Continuerai a dormire nel mio abbraccio
in questa culla liquida e profonda
con dita d’acqua
t’ intreccerò i capelli.
Alessandra Favilli