Nella prestigiosa Sala Gronchi del Parco Naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, il 20 ottobre alle ore 16, avrà luogo la cerimonia di premiazione della dodicesima edizione del concorso artistico-letterario "Area Protetta", organizzato da MdS Editore, Associazione La Voce del Serchio e Unicoop Firenze Sezione Soci Valdiserchio-Versilia.
Partiamo dal concetto che per ogni distanza che consideriamo “vicino” per i nostri occhi, dopo i 40/45 anni avremmo bisogno di un occhiale adatto a quella determinata distanza, per vedere bene.
Consideriamo “vicino” tutto ciò che rientra nel perimetro dell’allungamento delle braccia.
Spiego meglio.
Ognuno di noi ha una particolare “postura”, per esempio nel leggere un libro o un giornale.
C’è infatti chi legge o fa le parole crociate sul tavolo della cucina, c’è chi legge seduto su una comoda poltrona, oppure chi legge al mare seduto su una sdraio, o chi legge a letto…etc.tec…
Da queste varie situazioni, si riesce a capire, come ognuna di queste distanze è diversa dall’altra.
Poi, ci sono anche le distanze per “vicino”, di un musicista, per esempio, che legge lo spartito ad una sua particolare distanza o di una massaia che in cucina deve vedere nello stesso tempo, il pane sul tavolo, il latte che bolle sul fuoco, il lavandino che si sta riempiendo di acqua.
Tutte distanze diverse fra loro e che avrebbero bisogno ognuna di una lente specifica .
Infine, abbiamo i computer, che ognuno tiene a una distanza diversa e a una diversa altezza; chi lo tiene sulla scrivania, chi su un supporto a distanza di braccio, chi ne ha due o tre, da seguire a varie distanze fra di loro, insomma , tutto ciò per far capire che non esiste un occhiale per vicino che possa andare bene per tutte le distanze che abbiamo enunciato.
Direte voi :
ma per acquistare un occhiale utile alle mie necessità che devo fare ??? e quanti occhiali mi occorrerebbero???
Non c’è da allarmarsi!!!
Andiamo avanti.
Per spiegarlo, in maniera più chiara possibile, prendiamo in esame un uomo o una donna di circa 50/55 anni “emmetrope” (che non ha correzione da lontano perché vede bene) e che durante il giorno, ha necessità di svolgere i lavori alle diverse distanze cui abbiamo fatto cenno.
Partiamo dalla lettura di un libro o di un giornale, a letto.
Sicuramente questa è la “distanza più “vicina”, più prossima, per chi legge da vicino : una distanza che può configurarsi sui 25 cm circa.
In base a delle regole fisico-scientifiche che sarebbe troppo lungo spiegare in questo articolo (ma lo faremo presto) diciamo che questa ipotetica persona abbia bisogno di un occhiale per leggere a letto di + 2,50 diottrie.
Pensiamo ora che questa ipotetica persona, si alza al mattino e voglia leggere il giornale sul tavolo, o in poltrona, o su una sedia.
La distanza di lettura ovviamente aumenta e si può parlare di 40/50cm circa.
Aumentando la distanza di lettura,per quelle famose regole dette prima, per avere una visione chiara del giornale, a quella stessa persona, occorrerà un occhiale più leggero, che possiamo quantificare in circa +1,75 diottrie.
Veniamo ora a colui che suona un ipotetico strumento ,come un violino.
La distanza fra lui/lei e il leggio, sarà approssimativamente di circa un metro, al che gli/le occorrerà un occhiale ancora più leggero, che possiamo quantificare in circa +1,00 diottria.
A questo ipotetico suonatore possiamo assimilare anche il lettore di computer che ha il visore in genere alla distanza di circa un metro.
Quindi correzione di + 1.00 diottria anche per lui.
Solo nel caso in cui avesse un portatile sulla scrivania , più vicino del classico metro, potrebbe avere bisogno di +1,50 diottrie di correzione.
Tutto questo, per far capire che quando si acquista un occhiale per vicino è sempre importante dire all’oculista o all’optometrista (ottico misuratore di vista) per quale distanza ci occorre l’occhiale.
Avrete certamente notato, che man mano che la distanza tra occhio e piano di lettura aumenta, la correzione diventa sempre più leggera……..mentre diventa sempre più forte, man mano che la distanza tra occhio e piano di lettura si avvicina.
Vorrei che fosse chiaro il fatto che le diottrie cui io mi sono riferito nei vari casi, sono puramente casuali e non frutto di particolari calcoli matematici.
La cosiddetta “pratica” è quella cui ho fatto ricorso, per rendere piu’ comprensibile il discorso.
Il discorso computer, sarà ripreso nei prossimi articoli, soprattutto in merito alle radiazioni che vengono emesse dallo schermo e che possono affaticare e infastidire gli occhi di chi vi lavora per ore e ore: per questo esistono infatti lenti specifiche.
Venanzio Fonte
Ottica Vision 2002 (Pontasserchio)