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Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Vi porto con me, viaggiare con Daniela: Londra

18/7/2023 - 7:46


Anche questo racconto fa parte della nuova rubrica di Spazio Donna pensata per chi non può viaggiare: Vi Porto Con Me.
 
Un giorno a Londra
Il 30 marzo scorso, io e mia sorella Patrizia abbiamo passato una giornata a Londra.
Erano da poco passate le feste natalizie quando, tra una chiacchierata e l’altra, ci venne voglia di prendere un biglietto aereo per una qualsiasi destinazione europea, cercavamo un volo che ci permettesse di partire al mattino e rientrare a Pisa la sera. Però doveva essere una città che almeno una di noi due conosceva già, altrimenti avremmo perso troppo tempo senza sapere dove andare esattamente.
Mi venne in mente che, per un compleanno di tanti anni fa, un’amica ricevette un regalo a sorpresa e solo arrivando in aeroporto le fu detto che la destinazione sarebbe stata la capitale inglese. Mi raccontò che fu una giornata incredibile, che la sua amica conosceva molto bene la città per cui le fece visitare i luoghi principali.
Guardai mia sorella e le chiesi se le sarebbe piaciuto andare in Inghilterra. Londra è una città che amo profondamente, vi ho vissuto per diciotto mesi una trentina di anni fa, lì ho lasciato uno dei tanti pezzetti del mio cuore e quando posso ci torno sempre volentieri. Lei non conoscendo il posto ha detto subito sì, con un lampo di gioia e curiosità negli occhi. Ci mettemmo subito in cerca del volo adatto alle nostre esigenze ma con scarsi risultati.
Dopo pochi giorni, Patrizia mi manda un messaggio, aveva trovato il nostro volo, “che faccio, prenoto?”. La mia risposta non si fece attendere, ovviamente, e passai quei due mesi e mezzo a organizzare la visita, cosa vedere per primo? Cosa non dev’essere assolutamente tralasciato? Girare a piedi o in metropolitana? Per lei doveva essere una sorpresa, non volevo anticiparle nulla.
Arrivò il giorno tanto atteso e alle 6 del mattino eravamo in aeroporto, passaporti alla mano, qualcosa da sgranocchiare nello zaino, alcune sterline rimaste dal mio viaggio dell’anno precedente. Avevo già acquistato i biglietti del treno che da Stansted ci avrebbe portate a Liverpool Station, per cui non avremmo perso tempo all’arrivo.
Ovviamente il cielo inglese si presentò grigio, con grosse nuvole minacciose, ma uscimmo velocemente dal controllo passaporti e acchiappammo al volo il treno che, in una quarantina di minuti, ci avrebbe portato all’inizio della nostra avventura.
Mi sentivo in fibrillazione, il mio cuore batteva e i miei occhi appiccicati al finestrino si guardavano tutt’intorno in cerca di qualcosa di familiare, fino a che non riconobbero gli edifici in vetro della zona dei Docks, quella che, anticamente, era parte del porto di Londra, un tempo il più grande porto del mondo. Da anni è in atto un processo di ammodernamento, con la costruzione di grattacieli in vetro che si stagliano verso il cielo; è diventata una zona moderna che ospita molti uffici e, nel tempo, da zona degradata è diventata un crogiuolo di persone che vi abitano, che frequentano i locali e i ristoranti di tendenza.
Uscite dalla stazione siamo andate verso la Torre di Londra, erano appena le nove del mattino e gruppi di ragazzi in gita scolastica animavano il piazzale che guarda verso il Tamigi. Ci siamo avvicinate al Tower Bridge per la foto di rito e con calma abbiamo deciso di andare verso il centro passeggiando lungo il Tamigi. Un vento tagliente ci ha accompagnate per tutto il tempo, a tratti la pioggerellina londinese si faceva vedere e sentire, ma durava il tempo di aprire l’ombrello! Ci siamo dirette verso il Globe Theatre, il teatro dove vennero messe in scena moltissime opere di Shakespeare (il teatro originale prese fuoco, poi fu ricostruito e poi ancora demolito. Soltanto negli anni ’90 del secolo scorso, dopo varie vicissitudini, il progetto di ricostruzione del teatro venne portato a termine, cercando di rimanere fedeli a quello che poteva essere stato in origine, dopo un approfondito studio di antichi disegni e di scritti arrivati fino ai nostri giorni).
Da lì abbiamo di nuovo attraversato il Tamigi passando sul Millennium Bridge, il bellissimo ponte pedonale in acciaio che unisce la zona di Bankside con la City, e arrivando sull’altra sponda, in fondo al vicolo, si vede subito una parte di St. Paul’s Cathedral. Percorrendo Ludgate Hill e poi Fleet Street, ci siamo imbattute in una targa che indicava la zona di Temple e della Temple Church, la Chiesa dei Cavalieri Templari. Quante volte l’ho cercata e mai trovata, e adesso che i miei pensieri erano altrove, mi si presenta davanti! Bisogna soltanto imboccare il vicolo giusto e arrivare così nella corte molto bella che ospita la chiesa, mi sono ripromessa di tornarci con calma.
La nostra tappa successiva è stata Covent Garden, antico luogo di mercato che si trova nel West End, celebre per i suoi tanti teatri. Volevo mostrare a Patrizia le zone di Londra non solo conosciute ai turisti, ma quelle in cui io amavo passeggiare durante la mia permanenza, perché c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire! Non potevano mancare Leicester Square e Piccadilly Circus, anche se non di particolare interesse per me, ma sono un cult della città.
Nel frattempo le nuvole grigiastre avevano salutato la città lasciando spazio al sole e qualche nuvola bianca.
Londra vibra di creatività, di colori, di luci, di musica, di persone che arrivano da ogni parte del mondo, è la città multietnica per eccellenza, dove si ascolta un numero infinito di lingue, dove si incontrano un numero infinito di persone con caratteristiche diverse, dove puoi andare vestito nel modo più bizzarro e nessuno ti prende per pazzo!
Ma si può andare a Londra senza entrare in uno dei suoi spettacolari musei? No, non si può, assolutamente. Così siamo entrate alla National Gallery, in Trafalgar Square, decise a vedere le opere di Artemisia Gentileschi, ma proprio in quel periodo erano all’estero e quindi abbiamo dedicato un tempo lungo a visitare le varie sale e a godere di quadri splendidi.
Sedute sulla scalinata che guarda la colonna dell’ammiraglio Nelson, abbiamo pranzato e riposato le nostre gambe, prima di andare verso Westminster e ammirare in tutto il suo splendore The Houses of Parliament, il ristrutturato Big Ben e, sulla riva opposta del Tamigi, The London Eye (la ruota panoramica).
Dopo aver  visto dall’esterno l’Abbazia di Westminster, siamo andate a St. James’ Park, mia vecchia meta di tante lunghe passeggiate in compagnia della macchina fotografica e di tanti pensieri. Tanti gli uccelli e gli scoiattoli che attirano centinaia di turisti, qualche accenno di primavera e un sole ideale per gustare attimi di relax dopo un’intensa mattinata in cammino.
Ritengo che Londra sia una città da percorrere a piedi, le distanze sono enormi e ci vuole allenamento, è vero, ma io e Patrizia abbiamo un buon passo e camminare ci piace molto. Lei in realtà aveva un dolore ad un piede, ma era così bello vedere la vita intorno a noi, e poi a lei è piaciuta tantissimo, tanto che ci torneremo per starci un fine settimana lungo e allora sì che le farò visitare il mio museo del cuore, il Tate Britain, un piccolo gioiello che ospita opere di William Turner, John Constable e il famoso dipinto The Lady of Shalott di John William Waterhouse, che raffigura Elaine di Astolat morente che cerca di raggiungere Camelot su una barca, un colpo al cuore, un quadro che custodisco con amore e che vado sempre a vedere quando sono a Londra. Questa volta no, non ce n’è stato il tempo.
Lasciato un parco e dopo essere arrivate a Buckingham Palace, siamo entrate in Green Park e da qui abbiamo fatto inversione per tornare al punto di partenza, sempre a piedi! La città era calma, il traffico ridotto al minimo, i soliti bus a due piani, gruppi di turisti festosi, ma niente di caotico e disturbante. Arrivate a Liverpool Station abbiamo perso il treno per Stansted, stanche ma soddisfatte della nostra bellissima giornata fuori porta.


Daniela Falconetti

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7/8/2023 - 15:16

AUTORE:
AUTRICE Daniela

Grazie a te, Deanna! Sono contenta di averti fatto conoscere parte di questa meravigliosa città. Magari prossimamente potrò accompagnarti in altre destinazioni. Buone giornate!

23/7/2023 - 10:14

AUTORE:
AUTRICE Deanna

Daniela son venuta con te a Londra ma mi hai fatto fare una sudatissima esperienza. Non ce la facevo leggendoti a tenere il tuo passo. Ho dovuto leggerti 2 volte.
Però grazie mille perché altrimenti da sola non ci sarei mai andata.