Fila fila fila e scocca
scivolando nella bocca
giunge fino all'intestino
quel pallino, verdolino
Sulla lingua dà sapore
Nello stomaco fervore
All'umore dà colore
Alla pancia lo splendore
Fuoriesce poverino
triturato dal pancino
liberando l'intestino
Fila fila fila via
non mi piace la tua scia
e ti prego piano piano
di spostarti più lontano
Cappero mio cappero bello
sia in boccio che ad ombrello
poi diventi una spoletta
tutta piena di semini
ti aprirai in tutta fretta
per dar vita ai capperini
Cappero bello cappero mio
ti assaporo tanto anch'io
Cappero mio cappero bello
porta pure tuo fratello
cresci sano cresci bene
forna un duo, un bell'insieme
con l'origano sulla pizza
l'appetito si riattizza
qualcos'altro pur si drizza!

E c'è ancora chi spera che qualcuno tessa la tela.
Lui:" fila-strocca!"
Lei:"col cappero"...

Non devo certo starvi a parlare della vita del cappero, quella deliziosa presenza sulla pizza alla napoletana (lo conoscete nei barattoli sotto aceto o sotto sale), ma della sua metamorfosi colorata.
Quella pallottolina verde un poco oblunga che si presenta sui rami alla fine della primavera è il fiore in boccio, quello della pizza per intenderci, che va colto prima che si gonfi perdendo la sua notorietà e commestibilità aprendo la sua corolla di petali bianco neve con al centro dei lunghi pistilli con la testa rosso fuoco, ma aspettiamo un poco e poi assisteremo alla crescita, alla sua base, del frutto vero e proprio, una grossa “oliva ascolana” di un cupo color viola che gonfia gonfia fino a scoppiare in una stella che può sembrare carnosa e che riprende i primitivi colori bianco sporco nei bordi e rosso sangue nell’interno offrendo allo sguardo e alla primitiva natura un grumoletto di palline nere, i semi, che cadranno a terra per ripartire.
Non sono uno scrittore e neanche un botanico, ma solamente un osservatore della Natura che ci circonda.
Ma che capperi c’incastra tutto questo?

Anche questo dev'essere un tipo di cappero migliarinese! Tutto quello che mi scorre alla vista riguardo a questa piantina, non ha nulla a che fare con la forma e il colore di questo beneamato fiore da te fotografato...o Chiube o Umberto ma ti sei messo in testa di farmi impazzire? Rincoglionire no, perche' a quello ci pensa già madre natura quando cazzeggia un po' per mettermi
paura!!!