Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Il più terrificante clown del cinema horror è un’entità del macro universo, un pagliaccio assassino. Approdato sul pianeta Terra prima del Big Bang, IT si risveglia ogni ventisette anni e si nutre di paure. La sua caratteristica è quella di vivere nelle fogne.
Avevamo appena visto il film. Siamo nel lontano 1990 e con l’amico Paolo eravamo in giro sulle colline vecchianesi per raccogliere asparagi. Salta di qua e di là fra rocce appuntite, balze di antiche coltivazioni, giunchiglie accecanti, eccoti un piccolo spazio senza vegetazione con un grande foro nel centro. Ci avviciniamo curiosi, in ginocchio e con la faccia vicino terra e all’improvviso un forte getto d’aria ci scompiglia i capelli e ci fa fare un salto indietro!
“C’è IT, c’è IT, urla l’amico, andiamo via e alla svelta”.
Sapevamo benissimo che il monte (colline) di Vecchiano è di origine carsica e pieno di caverne e sfiatatoi, ma un po’ di scena andava fatta. Da bravi boyscout abbiamo messo di lunghi rami nel foro per segnalare il pericolo e… abbiamo cambiato monte!
Sono passati poco più di trent’anni e un altro mostro si è risvegliato nelle nostre acque, fra la rena e non fra i sassi, mettendo paura e scompiglio. Premettetemi una scurrilità: ma io gli vado in culo, anzi peggio…lo mangio!
Caro il mio GB sei cascato male a venire in Serchio!
È inutile che mi guardi in quel modo truce, sono un fanatico ammiratore del grande Albertone che in un suo capolavoro, Un americano a Roma, dice al piatto di pastasciutta: “mi provochi? E io mo te magno!”