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di Paolo Pandolfini - Il Riformista
Abuso d’ufficio il dossier sulla palude: 150 sindaci ingiustamente indagati, processati e, dopo tanta gogna, assolti

29/8/2023 - 8:31

Il dossier
Abuso d’ufficio il dossier sulla palude: 150 sindaci ingiustamente indagati, processati e, dopo tanta gogna, assolti

Inizierà il mese prossimo, con un ciclo di audizioni, l’iter in Commissione giustizia al Senato del Ddl sulla riforma penale preparato dal Guardasigilli Carlo Nordio. Giulia Bongiorno (Lega), presidente della Commissione e relatrice del provvedimento, prima della pausa estiva ha svolto la relazione introduttiva. Uno dei punti maggiormente sensibili è l’abolizione dell’abuso d’ufficio, reato da sempre oggetto di scontro fra toghe e politica. Nei mesi scorsi il deputo Enrico Costa, responsabile giustizia di Azione, ha presentato al tal riguardo un dossier con le storie di ben 150 sindaci ingiustamente indagati o processati per abuso d’ufficio e poi assolti.
“Dobbiamo far uscire dal circuito penalistico questo reato”, ha sottolineato Costa che all’inizio della legislatura ha anche presentato una proposta per la depenalizzazione dell’abuso d’ufficio prevedendo una sanzione amministrativa che può aggirarsi tra i mille e 15mila euro.“La cosa migliore – ha aggiunto – è l’abrogazione per fare un passo avanti per tornare ad essere un Paese civile ed efficiente”. Nel mirino di Costa, in particolare, quello che si potrebbe definire ‘l’abuso dell’abuso d’ufficio”, un utilizzo strumentale della denuncia per fare opposizione. “Tanti sedicenti garantisti, quando siedono in Consiglio comunale – e si trovano all’opposizione – usano l’esposto in Procura anziché l’interrogazione. Così facendo sperano che un pm invii un avviso di garanzia al sindaco, del quale sono pronti a reclamare le dimissioni”, ricorda Costa. “Molto spesso è colpa della politica, che mette in moto la macchina della magistratura. E passando per le conferenze stampa si arriva spesso alla gogna, che a volte devasta la vita di amministratori innocenti”, aggiunge il deputato di Azione.
Tanti i casi, come detto, di sindaci ed assessori, citati da Costa.Ad esempio, Marco Zambuto, ex sindaco di Agrigento che, dimissionario perché indagato per abuso d’ufficio, è stato successivamente assolto, ma impossibilitato a tornare in carica. Non mancano episodi clamorosi come quello di un assessore finito sotto indagine solo per aver consultato i libri nell’archivio storico del Comune, con il semplice fine di fare ricerca per un’opera letteraria.

Quando è stato ministro per gli Affari regionali, Costa aveva istituito una Commissione, presieduta proprio da Nordio, con l’obiettivo di studiare il tema dell’abuso d’ufficio e i suoi effetti. La conclusione dell’attuale ministro della Giustizia era stata che l’articolo 323 del codice penale è irriformabile, “perché il problema non è la condanna che non arriva mai, è il fango, l’indagine, l’inchiesta, il processo. Anche solo a modificarlo non cambierebbe niente”.“So che Nordio continua a pensarla allo stesso modo”, ha aggiunto Costa, augurandosi però che non ci siano ‘inciampi’ sul cammino della riforma.

L’ostacolo più grande, infatti, è la pressione che i Pm stanno esercitando da settimane contro questa riforma che darebbe il via, a loro dire, ad una giustizia “forte con i deboli e debole con i forti”, di fatto un ritorno addirittura a “pre Mani pulite”, prefigurando scenari di illegalità diffusa ed impunità.

Teoricamente non dovrebbero però esserci problemi per l’approvazione della riforma in quanto tutti i partiti della maggioranza sono a favore dell’abolizione dell’abuso d’ufficio. Forza Italia, ad esempio, ha presentato con Pietro Pittalis una proposta in tale senso e Matteo Salvini non perde occasione per ricordare che l’abuso d’ufficio ingessa il Paese. “Ci sono 8mila sindaci bloccati che non firmano nulla per paura di essere indagati”, ripete spesso il leader della Lega.

Di modifiche l’abuso d’ufficio ne ha comunque avute tante.La norma è stata modifica nel 1990, nel 1997 e nel 2020.Nel 2012 la legge Severino ne ha inasprito di un anno il trattamento sanzionatorio, inizialmente da sei mesi a tre anni di prigione, con aumenti nei casi di rilevante gravità. L’ultima modifica, in particolare, ha limitato il reato alle sole regole che non implicano l’esercizio di un potere discrezionale, escludendo che la violazione di una specifica ed espressa regola di condotta, caratterizzata da margini di discrezionalità, possa integrare un abuso d’ufficio penalmente rilevante. Modifiche che a causa di una giurisprudenza quanto mai variabile non hanno mai soddisfatto gli amministratori pubblici i quali, per evitare di rimanere invischiati anni in una aula di tribunale, si trincerano nella “paura della firma” con uno stallo generalizzato.
Per il presidente dell’Anci Antonio De Caro (Pd) “non cerchiamo l’impunità ma sono troppi i rischi penali e civili”.

“L’Italia è un Paese che ha 200mila leggi, decine di migliaia di regolamenti di attuazione, decine di migliaia di altre regole applicative delle leggi approvate. Ha un tasso di cambiamento vertiginoso che si aggiunge all’inflazione legislativa”, ha affermato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca (Pd), più volte indagato proprio per abuso d’ufficio. “Bisogna mettersi nei panni – ha aggiunto De Luca – di un dirigente di un ufficio appalti di un Ente pubblico e cercate di capire come sia possibile muoversi in questo ginepraio, nel quale il reato di abuso d’ufficio diventa uno di quelli che io chiamo inevitabili”.

Contraria all’abolizione del reato, invece, la segretaria Elly Schlein.


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29/8/2023 - 19:15

AUTORE:
Tommaso

Mi spiace ma credo che lei non abbia capito, o fa finta e sarebbe pure peggio, la gravità della situazione. Il reato di abuso di ufficio, se cancellato, vale per tutti i livelli della Pubblica Amministrazione. I reati gravi o di mafia non c'entrano nulla con questo, vengono trattati in altro modo dal Codice Penale.
Per il resto è lei a fare un minestrone di situazioni diverse tra loro. Personalmente difendo il mio, piccolo, diritto di critica a chiunque si trova a gestire la cosa pubblica, sia esso Matteo Renzi, Berlusconi o Conte e via discorrendo.
Converrà che è paradossale essere a favore della cancellazione del reato di abuso d'ufficio e al contempo richiedere la condanna di due pm, per altro già archiviati dalla procura di Genova competente per territorio, sempre per lo stesso reato.
D'altra parte, senza sproposito, nessuno obbliga nessuno a candidarsi a qualsiasi livello pubblico. Il diritto di critica, e cronaca, è garantito dalla Costituzione art. 21 ed è un paletto essenziale nelle democrazie, almeno quelle europee. Altrimenti si casca in quello che si chiama normalmente autocrazia. Combattiamo Putin, e i suoi degni compari, per questo e vorremmo, quando ci fa comodo, applicarlo dalle nostre parti ? Suvvia, mi dica altro per favore.
Buona serata a tutti.

29/8/2023 - 18:13

AUTORE:
Oss 1

Matteo Renzi aveva già 5 sentenze favorevoli + 1 della cassazione; poi non sei da meno di altri che per tirare l'attenzione rammentate a sproposito sempre il senatore Matteo Renzi.
Sarebbe anche ora di basta con lui.
Perlomeno quando ce lo avevate mattina e sera con Silvio Berlusconi qualche volta ci indovinavate, ma con Renzi da quando era sindaco di Firenze od oggi siete rimasti tutti (compreso il vostro capofila Travaglio), a bocca asciutta.
Non credo che per reati gravi e di mafia l'attuale ministro della giustizia, ma anche il Garante della Costituzione facciano di ogni erba un fascio.

...la telefonata fra Tiziano Renzi e il su' figliolo fu attenzionata come fosse fatta da Toto Riina a Ninetta Bagarella e 130 militari sguinzagliati alle cinque meno un quarto per trovare "il tessoro" CONSIP come la mettiamo?

29/8/2023 - 17:16

AUTORE:
Tommaso

Mi sembra che si stia perdendo di vista una cosa importante; ossia, il reato di abuso d'ufficio non riguarda solo i sindaci, riguarda tutte le persone che ricoprono cariche decisionali e di potere nella pubblica amministrazione.
Quindi anche giudici, pm, dirigenti vari a tutti i livelli della vita ecc. fino all'ultimo dei consiglieri comunali del più piccolo comune d'Italia. Ecco, come dice il procuratore Gratteri, è questo l'aspetto più pericoloso di una tale decisione, l'impunità a tutti i livelli. Non sta certo a me dire che la strada intrapresa dal governo e da chi lo appoggia, compresa parte dell'opposizione, è molto pericolosa. E non è un caso che nel dibattito che ne consegue esce alla ribalta solo il problema, vero, dei sindaci. È un po' come l'esca che nasconde l'amo. In questo caso, mi rivolgo a osservatore 1, la legge non ci sarebbe più, solo per loro, le categorie di cui sopra, però.
Chiudo con una piccola polemica: c'è un uomo politico, molto conosciuto, favorevole all'abolizione del reato di cui si parla, ma è lo stesso che chiede venga applicato nei confronti dei due pm che lo indagano. Quindi, giustizia a la carte ?

29/8/2023 - 11:49

AUTORE:
Osservatore 1

...Elly ha sbagliato mestiere e Renzi "nielà" mandato a dire in TV.
Suona benissimo il piano e la chitarra e quindi è in tempo a cambiare mestiere senza fare ancor più danni al PD di Zingaretti&Letta.
Ed in più se Elly (detta Leily) intende fare una politica masochistica contro i sindaci che volenti&nolenti sono eletti direttamente dalla maggioranza degli amministrati e persistendo il cosiddetto abuso d'ufficio poi più nessuno con un poco di sale in zucca si presenterebbe candidato a primo cittadino rischiando di compromettere la famiglia ed amicizie per 10 anni per poi come vediamo il 97% di loro risultano pulitissimi ma il danno ormai è fatto.
La legge c'è; per me, per te e vale per tutti (anche per i consiglieri del sindaco e dei suoi delegati assessori...e assessoresse direbbe Elly)

Ho letto 3 (tre) volte l'aggrovigliolato post di Luigi e non è che non ci ho capito niente come chi non segue la politica, non vota e critica a priori e...mi scusi il sig. Luigi se lo considero un contraddittore a priori.

29/8/2023 - 11:29

AUTORE:
Concreto

E poi si associano con i M5S, i quali tra super bonus 110% e reddito di cittadinanza a la qualunque non hanno previsto alcun controllo serio.
Un sindaco deve rendere conto alla sua giunta e alla sua maggioranza, i quali insieme dovrebbero denunciare abusi privati.

29/8/2023 - 9:29

AUTORE:
Luigi

I sindaci in Italia sono circa 25.000 e quelli indagati su abusi d'ufficio una parte molto piccola a significare che il problema non è generale. Nei nostri comuni vicini nessun sindaco è stato mai incriminato. Qualcosa vorrà dire. Senza l'abuso d'ufficio io sindaco posso affidare l'appalto a chi mi pare: parente, amico, mafioso in cambio di appoggio elettorale senza che possa essere non solo perseguito ma nemmeno indagato.
Se è questo che vuole il Riformista faccia pure, ancora una nota di vicinanza al centro destra dove prima o poi IV confluirà.
Bene la Schlein ad opporsi.