Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Ecco un’altra delle tante cose di cui occorre fare attenzione nella scelta del proprio occhiale, soprattutto quando se ne e’ portato per tanti anni un altro.
Giustamente qualcuno potrebbe dire: ma che differenza c’è fra un occhiale e un altro occhiale ??
Io vedo che sono sempre un frontale e due aste, il frontale può essere quadrato, tondo, ovale a volte strano e stravagante, ma per il resto gli occhiali li vedo tutti uguali !!!!!!
Ebbene…. io voglio introdurvi sempre più in “particolari importanti “da tenere presente al momento della scelta, particolari che sicuramente potrebbero sfuggirvi, ma che sono alla base di un buon risultato finale.
In questo caso, nell’articolo di oggi voglio quindi parlare dell’angolo pantoscopico, che pochi di voi avranno considerato nell’acquisto degli occhiali. Dallo schizzo allegato in foto , si può facilmente capire come la posizione dell’asta rispetto al frontale dell’occhiale sia decisamente diversa.Un angolo è a 90 gradi , l’altro è più chiuso ed è quindi meno di 90 gradi, l’altro ancora è più aperto , quindi misura più di 90 gradi.
Da tenere presente che questo particolare tecnico, viene anche riscontrato spesso sugli occhiali che normalmente si portano e magari si portano a sistemare dall’ottico, perche’ ci si è seduti sopra,per esempio.
In alcuni di questi casi le aste assumono posizioni decisamente strane e vanno rimesse a posto, non sapendo però l’angolo a cui erano poste, occorre fare varie prove, facendoli indossare volta per volta al cliente , finchè non si trova la loro giusta posizione.
Torniamo ora al nostro schizzo.Come si può capire , se una linea incontra la lente dell’occhiale con asta a angolo perfettamente retto, viene deviata in un certo modo, con asta più chiusa ha un’altra deviazione e con asta più aperta un’altra diversa deviazione ancora.
Va tenuto sempre presente che le mie spiegazioni sono molto, molto, esemplificate rispetto alla parte realmente tecnica della visione che è ben più complessa, ma come detto in altri articoli, se mi addentrassi nello specifico della visione e adoperassi termini specifici e formule, rischierei non solo di annoiare, ma di non far capire assolutamente niente a chi legge.
Quindi, mi raccomando: quando si sceglie un occhiale fare attenzione a questo angolo pantoscopico, affinche sia più possibile rispondente all’angolo pantoscopico del vostro vecchio occhiale e se il vostro occhiale subisce una qualche pressione o schiacciamento, quando andate a farlo rimettere a posto , se non riuscite a vedere bene dopo la sistemazione , vuol dire che il famoso angolo pantoscopico fra frontale lente e aste non è stato ritrovato e rimesso a dovere.
Infine chiudo , invitando tutti i lettori a propormi domande per i loro dubbi o per nuove conoscenze nel campo dell0ttica o delle lenti a contatto, perché così facendo mi rendono anche più facile scegliere gli argomenti da trattare di volta in volta.
Venanzio Fonte
Ottica Vision “2002” (Pontasserchio)