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Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
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Migliarino di qua, paese di strada.

29/8/2023 - 21:17



Dal Sottopasso (o Viadotto). (foto1)


Ritorniamo indietro nel tempo e nello spazio.
Siamo ai primi decenni del 1900.
La ferrovia Pisa- Spezia passa dalla stazione di Migliarino Pisano e la via Aurelia le passa sotto.
Chi proviene da Viareggio, appena uscito dalla tenuta, trova da mangiare, bere, dormire e cure per i cavalli da:

 

*Orlandi Argia di Mario      

“Caffè, vino, liquori, commestibili”  via Emilia 145,
 
*Corucci Maddalena fu Angiolo
“Caffè, vino, liquori, trattoria”   via Emilia 18,
 
*Ceccherini Enrichetta di Aurelio
“Caffè, vino, liquori, trattoria”   via Emilia,
 
*Franceschi Giovanni fu Andrea
“Caffè dei passeggeri”   via Emilia 14,
 
*Baroncini Arturo fu Giuseppe   
“Caffè, vino, liquori, trattoria”    via Emilia 9

Facile dedurre che: Via Emilia = Via Aurelia.
 
* dal libro ALMADOC di Piero Chicca, Felici editore 2000.
 
Migliarino di qua, paese di strada. (1)
 
La casa che si vede di là dal viadotto è la trattoria Baroncini, le mitiche “scalette”.
Foto di Giuseppe Petri
 Già detto, ma meglio ripeterlo:
Di là, per coloro che guardano, è di qua, per quelli che ci abitano.
 
Come il lato mare di Migliarino è iniziato con le cartoline della Villa, l’edificio più vecchio e importante, così anche il lato monte apre mostrando le sue prime e più belle foto del suo magnifico manufatto: 
 
I Ponti sul Serchio. (2)
 
Una delle bellissime cartoline edite e numerate “Esclusiva proprietà Oreste Scarlatti, Pisa”, la. n° 370.
Viaggiata (forse) da Migliarino con il vecchissimo timbro quadrato su 2 centesimi rosso aquila sabauda. Non si distingue l’anno ma il tipo della foto, la strada in costruzione (mucchi di ghiaia) e il bollo, fanno pensare a non più tardi del 1904-5.
Il ponte è stato voluto (anch’esso) dal duca Scipione che, insieme alla strada, doveva far aumentare traffico e commercio. Fu costituita una “Società anonima per la costruzione di un ponte presso Albavola e una strada Pisa- Viareggio” e fu stabilito di ripagare debito e utili con un pedaggio centennale. Fu abolita l’antica “barca traiettizzia” indennizzando i barcaioli traghettatori e il ponte fu aperto il 12 dicembre 1856 ma, pochi decenni dopo, fu consegnato alla provincia.

Vedi foto n°3.
Per un po’di tempo sul primo ponte “di muro” furono fatti passare i treni finché non fu costruito il secondo ferroviario “di ferro”, per non deteriorare troppo l’opera. Il ponte fu distrutto dai bombardamenti americani nel 1944 e ricostruito negli anni successivi.
Il ponte aveva due pigne con, a filo carreggiata, quattro lunette, due per lato, dove i pedoni potevano rifugiarsi quando passava il treno o vi era parecchio traffico o per vedere se ci fossero pesci in Serchio!

 

Disegno del vecchio ponte. (4)
 
Nella relazione della prima riunione degli Azionisti “Società per la costruzione del ponte” vi erano riportate notizie interessantissime, sia per le spese che per le modalità di esecuzione dell’opera. Insieme a rendiconti, dividendi, entrate e uscite, vi era anche questa bella china del Ponte sul Serchio presso Arbavola.
Disegno oltremodo veritiero, con un barchetto nel fiume, i monti vecchianesi sullo sfondo e Ugo.
Ugo??
Ugo verrà!
Quella casa, nel punto esatto dell’odierno ristorante, era la casa del gabelliere, quello del “quanti siete cosa portate: un fiorino!”.                                                                                      
La tassa per l’attraversamento del ponte. (5)
 
Due anni dopo l’apertura del Ponte presso Arbavola, fu costruito un altro passaggio sul fiume, a circa sei chilometri verso monte, che fu chiamato “Ponte sul Serchio presso Vecchiano”. Sono riuscito a trovare i bollettini del pedaggio, qui riprodotti, con lo stesso tariffario del nostro Ponte. Essi potevano essere emessi giornalmente per il traffico occasionale oppure avere validità annuale per gli abitanti del comune che si recavano spesso in città.
 
Ancora il Ponte. (6)
 
Cartolina viaggiata da Migliarino il 14 settembre 1921, affrancata con 2 cinque cent. verde V. Emanuele III°.
Colore nocciola pallido. Edita per conto  A. Baroncini-Migliarino.
La massiccia costruzione in mattoni e pietra di San Giuliano fu consegnata alla Società committente, cinque mesi prima della data fissata nel contratto.
La base delle pigne si è popolata di erbe, è stata ampliata la discesa al fiume, che si intravedeva sulla scarpata della stazione nella cartolina precedente, con un’altra bella rampa e sopra una stanzetta di legno.
Con un groppo alla gola ed una stretta forte al cuore ho cercato mio padre in quell’erba o fra le pietre. Al tempo della foto aveva sei anni, abbastanza per stare sul fiume a pescare o a prendere l’acqua per la famiglia che abitava in golena esattamente alla base del ponte lato Pisa (alle spalle di chi guarda). Tramite i suoi racconti ho conosciuto la storia di questo ponte, la sua fattezza, le sue pietre, già molto prima di vedere (ovviamente) queste testimonianze e questa mia ricerca non sarebbe potuta finire in un modo più strabiliante.
Tutto questo, acqua Serchio e ponte, è quello che mio padre e mio nonno hanno vissuto intensamente.
Ed io con loro


Ugo sul ponte.(7)
 
Cartolina “Scarlatti” n° 371 , viaggiata da Pisa il 17 ottobre 1922 con 10 cent. rosso V. Emanuele III°. (destinazione Belgio)
Le foto delle “Curve di Montoni”, dedicate a Torre del lago, abbiamo voluto attribuirle a Migliarino e allora, per onore al vero, questa dovremmo dedicarla ad Albavola, ma non voglio assolutamente perdere una delle più belle cartoline della raccolta.
Il comune di là dal Serchio sappiamo che è San Giuliano e allora perché “Da Ugo” è sull’elenco di Vecchiano, addirittura sotto Migliarino?
Allora siamo tranquilli!
Questo della foto è l’antenato dell’attuale famosissimo ristorante, nato come “Caffè e vino”, ritrovo di barrocciai e viandanti, trattoria di pesce e caccia, tavoli sotto il noce.
La bimba ritratta dovrebbe essere la Bianca, mamma di Cesare e Piero Lunardelli, che ha tenuto il ristorante per 50 anni.
Mio nonno paterno aveva la casa sotto questa baracca, a pelo Serchio.
  
Il ponte.(8)
 
Foto di Giuseppe Petri (anni 30).
Si intravedono il palazzo delle poste e la chiesa di S Pietro di Malaventre (entrambe distrutte dai bombardamenti)  e un “gran traffico” sul ponte.
Un barroccio va a Pisa e due pedoni a Migliarino.

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30/8/2023 - 20:04

AUTORE:
u.m.

certamente i due fratelli sono Marchetti, Lunardelli era la mamma.

30/8/2023 - 18:50

AUTORE:
Di Migliarino mare

Secondo me, Piero e Cesare del ristorante Ugo, si chiamavano Marchetti di cognome, non Lunardelli....