Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
CHIARIMENTI NECESSARI PER LA BASE MILITARE
Tra le pieghe dei molteplici e diversamente targati comunicati trionfalistici sul cosiddetto “Accordo sul CISAM” sono molti gli elementi da chiarire. Proviamo a segnalarne qualcuno, sperando in una risposta chiara e veloce.
1. Se, come si dice, si tratta di una “base diffusa” è previsto o no il riuso delle caserme pisane inutilizzate o sottoutilizzate, come la Bechi Luserna e la Gamerra? Questo eviterebbe nuove costruzioni e consumo del suolo
2. Lo smantellamento del reattore nucleare spento e lo spostamento del Deposito nazionale di scorie radioattive è sicuramente un fatto positivo. Ma si è tenuto conto dei costi complessivi? Si tratta di operazioni complesse, delicate e costose, che faranno lievitare i finanziamenti necessari per la base. Inoltre, dove verranno spostate le scorie? I siti dedicati risultano al momento stracolmi
3. Che cosa verrà di preciso costruito nel Cisam, che, ricordiamo, è dentro il parco? Abitazioni? Strutture militari? E perché si parla della piantumazione di diecimila nuovi alberi, dal momento che si tratta di un’area oltremodo boscosa? Dove verranno piantati, e perché?
4. Il Presidente Giani ha dichiarato che il progetto della base ha subito “un ridimensionamento”. Di preciso, di quanti ettari e di quanti metri cubi ha bisogno la base militare? Per che cosa e localizzati dove di preciso?
5. Si parla infine di una rigenerazione urbana degli edifici storici di Coltano. E’ bene ricordare che su di essi (Stalle del Buontalenti, Palazzo Mediceo ecc.) insiste un vincolo storico-artistico del Ministero dei Beni Culturali e che, al momento, hanno una destinazione d’uso museale. E’ cambiato qualcosa anche per essi nel PIP in approvazione che non viene reso pubblico? In quale modo, di preciso, e a quale fine si prevede di restaurarli e riutilizzarli?