Giovedì 28 alle 18.00 si terrà, presso la Villa Roncioni di Pugnano, uno straordinario evento: con la mostra Romeo e Giulietta - 1968 la Fondazione Cerratelli riapre le sue attività a San Giuliano, permettendo di nuovo l'esposizione dei fantastici costumi che rappresentano, come sottolineano il sindaco Sergio Di Maio e la vicesindaca Lucia Scatena sul Tirreno, un patrimonio culturale di inestimabile valore.
“Chi gioca con me?” è il titolo del primo libro dell’autrice Beatrice Fonte, edito da Giovane Holden nell’ottobre 2020.
Come si intuisce dalla copertina si tratta di un libro vicino al mondo sognante e fantasioso della gioventù.
Ma non è un libro per ragazzi, in senso limitativo, e neanche sui ragazzi, in senso pedagogico.
Si tratta piuttosto di un libro scritto con i ragazzi, nel senso più ampio di condivisione reciproca.
Pagina dopo pagina si vede infatti come l’esperienza, e perfino la sapienza, passino dai grandi ai piccoli e dai piccoli ai grandi, nella crescita continua di entrambi.
Questi 26 racconti sono nati e cresciuti insieme ai miei due figli - dichiara l’autrice- che mi hanno insegnato a guardare il mondo con i loro occhi, gli occhi vivaci e curiosi dei bambini e mi hanno consentito di riportare alla luce momenti della mia infanzia, eternamente presenti dentro di me.
I bambini sono dotati di una saggezza spontanea, acerba ed inconsapevole che spesso spiazza gli adulti; mi hanno affascinato le loro improbabili deduzioni e le loro domande semplicemente difficili.
L’ambientazione di questi racconti è collocata in un presente che potrebbe essere dovunque e che oscilla come un pendolo sull’asse del tempo, senza una cronologia precisa. Del resto le idee e i sentimenti dei bambini non hanno tempo, sono sempre e per sempre, sono per i bambini ma anche per gli adulti.
Lo stile della narrazione è semplice, limpido, quotidiano ma non comune.
Il linguaggio comprensibile e comunicativo. Ma i racconti, dietro questa semplice immediatezza, contengono spunti di riflessione per grandi e meno grandi.
Ci sono fiabe che si alternano a racconti di vita quotidiana in un’altalena di suggestioni che muovono i pensieri, stuzzicano le corde del cuore attivando inevitabilmente la memoria dell’infanzia di ciascuno di noi.
I protagonisti sono i bambini, le loro idee e la loro visione del mondo e delle cose. E anche laddove non sono presenti, aleggia evidente il loro sguardo, il loro creativo modo di pensare, il loro punto di vista inconsueto e sorprendente.
Chi scrive è un adulto che non vuole mascherare la propria identità e si mette idealmente accanto ai bambini, senza sostituirli.
Breve sintesi dei racconti
Vita quotidiana
“Se fossi”
nella testa e nel cuore di un bambino non ci sono ipotesi….tutti i “se” cadono lasciando spazio alle certezze di una nuova vita che esprime la propria acerba ma prepotente identità in modo semplice e profondo.
“Mi sono obbligato”:
Come dimenticare il primo giorno di scuola, quando si esce dal guscio e ci si tuffa, tra mille curiosità ed insicurezze, nella vita? Un collage di immagini e parole segna l’inizio di questo volo in caduta libera che si conclude negli occhi rassicuranti della mamma.
“Da grande”:
la saggezza acerba dei bambini smonta, pezzo dopo pezzo, le idee omologate e lineari degli adulti. Un semplice percorso in macchina, da casa in palestra, diventa il set di un botta e risposta in cui la spontaneità del bambino conduce la mamma sulla via di una riflessione che trabocca d’amore.
“Il camaleonte” :
la timidezza affligge il piccolo Luigi che non governa il suo rossore e cerca disperatamente una soluzione. L’amicizia con un piccolo camaleonte sarà l’occasione per capire, crescere e dare il giusto valore alle cose,….. anche alla timidezza.
“Il grembiule di Aziz”:
la solidarietà e l’amicizia colorano la vita di Aziz, immigrato dal Marocco. Ma le disavventure della sua famiglia gli mostrano un mondo adulto orfano di questi valori, fatto di pregiudizi e luoghi comuni.
"Il panino”:
agli occhi della piccola Matilde un semplice viaggio in macchina con la famiglia diventa una magica avventura dove….…niente è come sembra.
“Il dialogo”:
le piccole grandi domande di un bambino possono mettere un adulto con le spalle al muro: meglio arrendersi o cercare sempre e comunque di apparire come i depositari della verità? E se succede che è il bambino stesso che ci aiuta a spiegare ciò che chiede?
“Blattismo”:
ecco cosa succede quando si arriva nella casa delle vacanze, rimasta per un anno disabitata….o meglio abitata da una colonia di scarafaggi.
“Di chi rubò il pesce al gabbiano”:
ricordi di un’avventura estiva sulla spiaggia: un gabbiano, con la sua imprevedibile bizzarria, trasforma un pomeriggio in riva al mare in un duello a pelo d’acqua.
“Storia di un capriccio”:
nonno Fabio si trova a risolvere un complicato caso di “capriccite”, per aiutare il nipote vittima di questa contagiosa malattia. E quando la patologia è ereditaria, la riuscita della terapia è assicurata.
“Guerra tra piccoli”:
l’incontro-scontro tra due bambini realizza una piccola parabola di vita, dove c’è sempre chi è prepotente e chi invece incassa il colpo.
“Totò”:
Totò, amico fedele a quattro zampe, descritto dagli occhi di un bambino: le similitudini tratteggiano, con simpatico affetto, l’immagine di un soffice compagno. Attimi di quotidianità diventano sequenze di una pellicola fatta di sguardi che si incantano a osservare le piccole cose, i gesti e le abitudini.
“Il signor Lorenz”:
tra un solitario signore ed un curioso bambino nasce una strana amicizia, in cui chi parla è il silenzio.
“Nessuno non gioca con me”:
le confidenze ad un amico immaginario ripercorrono le tappe di una complicata maturazione che avviene lentamente, guardando, pensando e ricevendo l’aiuto spesso inutile degli adulti. Lorenzo cresce e supera i suoi limiti come un frutto che inevitabilmente, grazie al sole e al tempo, diventa pronto per cadere.
“Granello di polvere ”:
Carlotta e il signor Mario parlano con leggerezza dell’esistenza, mentre lui spazza la strada e lei ripete le tabelline. La saggezza semplice dell’uomo aiuta la bambina a disegnare i contorni ancora confusi della sua giovane vita, tra granelli di polvere e raggi di sole.
“Ditadinchiostro”:
Titti intinge le dita nel vasetto d’inchiostro che usava l’amato nonno: un semplice gesto d’amore che innesca, come in un domino, una catena di vicende, colpi di scena e riflessioni che daranno nuova vita al sentimento.
“Troppo tardi”:
Marino e Lucia sono due adolescenti innamorati… vivono la loro storia d’amore coltivando sogni e passioni. Un imprevisto ritarda l’arrivo ad un appuntamento ……dopo la rabbia e la delusione la vita interviene ad insegnare loro un po’ di cose.
“Carolina nell’orto”:
agli occhi della piccola Carolina l’orto si popola di fantastici personaggi e diventa il set di una piéce di cui lei è l’unica ed esclusiva regista. Galoppando sulle ali della fantasia tutti gli abitanti di quel piccolo terreno, contadino compreso, vengono coinvolti …... loro malgrado, in questa strana storia di amicizia.
“L’imbuto”:
Due bambini diversi, che provengono da ambienti e situazioni differenti, crescendo, per caso, si incontrano e insieme ritrovano il loro animo bambino e la perduta identità. Scivolano nell’imbuto di un destino comune che, risucchiandoli, dà loro l’opportunità di vivere un nuovo capitolo della vita…insieme.
Tra fiaba e favola
“Il profumo della vita”:
un mistero che profuma di dolci appena sfornati e di amore per gli ultimi della terra, i senzatetto, gli abbandonati, i reietti e i disperati. Due bambini, curiosi e temerari, gustano il piacere della scoperta nel risolvere questo fitto mistero tra coraggio, spavento e golosità.
“La vita dove non c’è”:
una favola rurale, in cui le riflessioni nascono da un fico d’India che dialoga con una lucertola. Qui non ci sono bambini ma è protagonista silenzioso il loro sguardo sulla realtà: solo un bambino può immaginare che una pianta ed un animale interagiscano così. L’impossibile diventa reale e il reale si fa conoscibile, oltre le apparenze.
“Il giardino della vita”:
l’anziano guardiano di questo giardino custodisce un meraviglioso fiore, e prova a dargli un nome. Ma spesso la bellezza è cattiva consigliera.
“Grande orso, piccole formiche”:
una favola per insegnare ai bambini a non fidarsi delle apparenze….niente è mai come appare e soprattutto, citando Saint-Exupéry, spesso “l’essenziale è invisibile agli occhi”. E se a dirlo sono delle formiche, allora il loro messaggio arriverà sicuramente al cuore ed alla mente dei piccoli ascoltatori …..e del grande orso.
“Storia di una piccola macchia”:
spesso dal disaccordo e dalla disarmonia nascono grandi e belle cose: quando le forme si scontrano e tutto sembra precipitare, la vita che nasce armonizza le diversità.
“Tic tac”:
una fiaba in cui il gesto spontaneo di una bambina rappresenta la salvezza per l’animo tormentato di chi aveva rinunciato alla vita in cambio della bellezza eterna. E insieme al ticchettio del tempo tornano a rivivere le emozioni del cuore.
“Il paese delle in-differenze”:
e se i difetti diventassero punti di forza? La perfezione è un’ingannevole prospettiva; la consapevolezza dei propri limiti è invece un valore che ci rende capaci di accettare noi e gli altri. Sette bambini, grazie alla complicità di una magica luna, vivono questo percorso di crescita e verità.
BIOGRAFIA
Beatrice Fonte, nata a Pisa nel 1972, vive e lavora nella città toscana. Insegnante in una scuola secondaria di secondo grado, coltiva con passione il suo amore per la scrittura e l’arte. E' specializzata in Storia dell'Arte e in Tecnica informatica museale.
Nel 2020 è stata pubblicata dalla casa editrice Giovane Holden la sua prima raccolta di racconti.
Attualmente è impegnata nella stesura di un nuovo romanzo.