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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Speriamo che succeda come per il referendum sulla preferenza .....
. . . le chiacchiere le porta via il vento e le biciclette .....
Due lavoratori, stessi turni, stesso mare, stessa .....
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DI ACQUE S. P. A.

p. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com

continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.

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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Lentamente, gradatamente
mi affiorano i ricordi.
La tua testimonianza,
mamma carissima,
e non la donna
cinica e prepotente
ormai assente
e così .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Renzo Moschini
GLI SCONQUASSI NEL PARCO

2/10/2023 - 12:30

GLI SCONQUASSI NEL PARCO


La riunione della comunità del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli di lunedì 16 settembre ha provocato una serie di reazioni, soprattutto all’interno del PD, che ha portato alla presentazione delle dimissioni del Presidente del Parco, Lorenzo Bani, dal Comitato Cittadino del partito.
Si ha la sensazione che si sia perso il senso di un corretto metodo per assumere delle decisioni ed operare delle scelte. Chi amministra necessariamente deve scegliere. Ma la scompostezza delle reazioni evidenzia che al fondo emerge un problema sul quale forse non si è ancora posta attenzione: aver ridotto di fatto drasticamente il ruolo politico del parco per farlo sempre più dipendere della Regione, quasi alla stregua di un suo ufficio decentrato, sancito con la LR 30/2015. Infatti, da una parte i parchi mantengono le cariche politiche, con il presidente e il consiglio direttivo, ma dall’altra sono sempre più svuotati di un potere decisionale. In questo senso la vicenda della proposta del Piano del parco, anche questo oggetto di recenti e reiterate polemiche, è emblematica. Il momento politico per eccellenza: quello della formazione del piano con incontri, dibattiti ecc. si è trasformato in un momento di polemiche in cui tutti parlavano spesso senza sapere di cosa perché l’oggetto del dibattito (la proposta di piano) è stato secretato dalla Regione Toscana.

Bene ha fatto il presidente Bani a chiedere un parere alla Regione stessa per verificare la correttezza di tale assoluta segretezza. Non si hanno ancora notizie sul contenuto di tale parere, ma qualcuno sostiene che sia giunto confermando l’assoluta segretezza del documento, anche se con un’apertura per la sua disponibilità ai membri dei consigli delle amministrazioni facenti parte della comunità del parco, ma con l’obbligo di segretezza da parte degli stessi consiglieri.
Per diversi anni sono stato vicepresidente del parco, la gestione è avvenuta senza segreti di sorta tanto è vero che dei problemi del parco ne parlavamo a livello locale e regionale ma anche a livello nazionale, nella consapevolezza di dover gestire un patrimonio comune, al di là delle diverse opinioni e delle diverse appartenenze, e nella consapevolezza che l’equilibrio tra la popolazione che viveva nel territorio e la protezione dell’ambiente era da ricercare e questo poteva avvenire rendendo pubblico il dibattito e coinvolgendo su di esso tutte le forze presenti nel territorio.

  La stessa collana di libri “Aree naturali protette”, che ho diretto per diversi anni, serviva per aprire a tutti e non solo localmente il dibattito sul tema dei parchi. Tale apertura era possibile per il ruolo politico che era riconosciuto all’ente parco.
Se fosse confermato il parere della regione Toscana nei termini sopra espressi, ed auspichiamo che tale parere sia reso pubblico, avremo la conferma che la sopracitata legge regionale 30/2015 ha “svuotato” il parco di un reale ruolo politico, indebolendolo quindi anche sull’azione quotidiana di tutele dell’ambiente naturale. Questo aspetto non è così banale come potrebbe sembrare perché le conseguenze, che si sono viste già nelle due vicende della caserma dei Carabinieri e della proposta di Piano Integrato del Parco, sono del tutto nefande per il parco e per la protezione del territorio cui tale Ente è preposto.
 

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