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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

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AlterEgo Fiere
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Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Non avrei mai voluto vederti così
Ma è inevitabile
Chiudo gli occhi per non guardare
Ma quella livida rigidità
appare scompare riappare
Io ti .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Umberto Mosso
SANITA’, BAMBOLE NON C’E’ UNA LIRA.

3/10/2023 - 19:09

SANITA’, BAMBOLE NON C’E’ UNA LIRA.

 

“Non abbiamo bisogno dei 36 miliardi del MES Sanitario, ce la faremo da soli”, così Conte nel 2020, tra banchi a rotelle, mascherine farlocche, respiratori cinesi inutilizzabili e militari russi in perlustrazione dei nostri uffici pubblici, lo sterminatore dei conti pubblici preparava la sua guerra contro i contribuenti regalando decine di miliardi di euro col suo incalcolato 110%.

Alla sua linea si accodavano, via via, il PD, la sinistra chiacchierona e ovviamente la destra.Tutti, nessuno escluso, contro Renzi che già nella tarda primavera del ’20 proponeva di utilizzare subito il MES Sanitario per riformare un Servizio Sanitario pubblico che a fatica reggeva l’urto della pandemia trascurando ogni altro intervento. Si era ricomposta così la squadra del “meglio noi dopo” , gli sciampagnoni contro la riforma costituzionale, con l’aggiunta del PD finito tra canti, bandiere e piazze inutili, alla coda dell’onda populista del grillino azzimato.

Così addio a nuovo personale e a stipendi migliori, ai sognati presidi territoriali, alla modernizzazione tecnologica e benvenute alle liste d’attesa interminabili.

Ora nella Nadef il governo stanzia 3,6 miliardi che saranno appena sufficienti per rinnovare il contratto dei sanitari scaduto dal 2021. Vale a dire per lasciare tutto come sta, altro che riforma e taglio delle liste d’attesa. E nel ’25 e ’26, pur aumentando il debito, i soldi per la sanità pubblica diminuiranno ancora in percentuale sul Pil, dal 6,6% di oggi al 6,1% nel 2026. Abbiamo perso tre anni di lavoro, soldi ad interessi praticamente zero, pur aumentando il debito che pagheremo ad interessi più alti.Intanto il 30% dei cittadini è costretto a rivolgersi ai servizi privati e l’11% rinuncia a curarsi. A questo hanno portato il “ce la faremo da soli” di Conte e la conversione populista del PD dopo Renzi.

Questi ladri di verità, dal governo alla finta opposizione che ora fa la mossa, continuano a mentire nominando la sanità come priorità, assieme alla giaculatoria quotidiana sulla necessità di aiutare famiglie e imprese. Niente di vero, non hanno il coraggio di riaprire con l’UE il discorso sul Mes Sanitario che è l’unica soluzione. Non sia mai dare ragione a Renzi dopo tre anni di inerzia.

Poi dice che uno si butta al centro. Quello vero, non quello in attesa dell’osso senza polpa lanciato dalla destra

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