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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

. . . bugiardo seriale e poco informato, te lo prendi .....
. . . bisogna perlomeno arrivare al sole di maggio .....
. . . il fatto che È l prima volta che viene presentata .....
. . . che il senatore Matteo Renzi dice e fa quella .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Valdo Mori
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da Jessy Taylor
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Cara mamma amica zia donna
sorella compagna nonna
che non porti d'abitudine
il tacco a spillo
ma guardi a fronte alta
il mondo con dignità. . . .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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Libro da leggere: Nascita e morte della massaia di Paola Masino

6/10/2023 - 6:00


Da Paola Bernardini abbiamo ricevuto e con grande piacere pubblichiamo una scheda biografica di Paola Masino scrittrice, giornalista di origine Pisana, donna emancipata e vivace che oggi è quasi ignorata, Paola ci dà l’opportunità di scoprire o di riscoprire.
Alcuni suoi libri sono disponibili alla consultazione e al prestito in tutte le biblioteche della provincia di Pisa consorziate in Bibliolandia .
Vi auguriamo una buona lettura.
La Redazione di Spazio Donna
 
Paola Masino è stata poetessa, giornalista, scrittrice di romanzi che hanno anticipato tematiche femministe e anche curatrice delle opere di Bontempelli, scandaloso amore della vita contro ogni convenzione. 
Nata a Pisa nel 1908 e morta a Roma nel 1989, Masino ha operato nel ventennio fascista investendo il suo notevole bagaglio culturale per elaborare un pensiero contro gli artifici e le ipocrisie del tempo, analizzando la condizione delle donne, l’imperante maschilismo (anche delle donne, introiettato e mantenuto tramite l’educazione di madre in figlia), e il perbenismo della società borghese a cui ella stessa apparteneva per nascita. 

A 19 anni si innamora di Massimo Bontempelli, di trent’anni più anziano, e sposato, con cui intrattiene un lungo e appassionato rapporto e un sodalizio letterario, e tramite il quale conosce e frequenta Moravia, De Chirico, Moretti, Pirandello.
Nel 1939 esce a puntate su Tempo Illustrato la storia d’una diciottenne senza nome che vive distesa in un baule, tra muffe, ragnatele, brandelli di stoffa, briciole e libri. Così comincia Nascita e morte della massaia, poi pubblicato nel 1945. Romanzo grottesco, fantastico e surreale sgradito al regime, e pertanto censurato, in cui si espone la “vita polverosa” e vana della massaia, che morirà a poco più di quarant’anni “per decrepitezza”. Uscita dal baule che la custodiva per insistenza e minaccia della madre, la ragazza senza nome (per cui l’identità è negata) sposa uno zio e si trasforma in moglie-massaia.
La bambina traeva la conclusione che anche lei nel suo interno doveva avere qualche cosa di cui il mondo aveva bisogno e che gli uomini, se lei non lo offrisse, le strapperanno. Il modo della rapina le era ancora totalmente oscuro, ma a quel pensiero subito nel ventre provava come se le sconvolgessero e le stringessero a manate le viscere. Allora doveva camminare in modo grottesco con le gambe rattratte. In tali momenti aveva anche la sensazione, per lei terribile, di essere immortale, di non arrivare mai, per quanto faccia, a liberarsi in modo definitivo del corpo che le hanno messo addosso.

“Distesa in un baule che le fungeva da armadio, letto, credenza, tavola e stanza, pieno di brandelli di coperte, di tozzi di pane, libri e di relitti di funerali […] la bambina andava quotidianamente catalogando pensieri di morte. Pensava e si mangiava le unghie; finite le unghie e i pensieri masticava tozzi di pane e sfogliava libri in cerca di altro nutrimento. Su lei cadeva la polvere dei soffitti, le si ammucchiava in forfora sul capo, molliche e residui di carte le entravano sotto le unghie, muschio nasceva tra le fessure del baule; e le coperte, nelle quali a volta a volta si avvolgeva per provare le parti del re che sarà decapitato o dell’assassino fatale, erano impastate di muffa e tele di ragni. Dal baule esalava un odore di selve e rovine entro cui la bambina si formava. […] non si era resa conto che se il suo corpo era carne come quella esposta sui banchi dei mercati o appesa nei negozi dei macellai, lei tuttavia vi portava nascosti un pensiero e un sesso che erano la sua ragione. Ma la bambina ignorava il pensiero, vi stava dentro […] Stava quatta, ignara di se medesima, un vero grumo di pensiero senza la minima intelligenza. […] Viveva ormai di quel sesso ignoto che la intontiva. Nasceva da lei un odore forte che la portava a cantare salmi, quasi fosse avvolta in un incenso, cantava il proprio immaginare e andava allenandosi a un sistema raffinatissimo di sensazioni che le preparavano sconsolate delusioni: appena ne sarà uscita, come le accadde più tardi, la spingeranno a un’antica idiozia”.

 Paola Bernardini

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7/10/2023 - 8:50

AUTORE:
AUTRICE Adele

Grazie Paola di questo suggerimento, mi piace scoprire le donne del nostro territorio.