Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.
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#OCCOSAVEVODETTO...
Chi ha seguito alcune mie riflessioni anche nel passato, ricorderà che diversi mesi fa, davanti al documento cinese ci furono varie e diverse reazioni, alcuni lo bollarono come "inutile", altri lo apprezzarono (ma solo strumentalmente, per poi parlare d'altro), altri ancora (compreso il sottoscritto) lo apprezzarono e basta...
Anzi io stesso, oltre a sottolineare l'apprezzamento del Presidente ucraino, dissi che quando si individuano dei principi si stabiliscono le coordinate e le "priorità" di un percorso. Aggiungo che le posizioni cinesi, condivisibili o meno, sono sempre pragmatiche, e quindi davanti a queste ultime quando si parla di "percorso" non si può che rispettarne l'ordine dei passaggi e delle tappe, che non sono state individuate "a caso", altrimenti se si modificano le tappe, si stravolge proprio il "percorso".
OGGI da Adnkronos si legge che Putin ha detto: ''Il piano cinese per risolvere il conflitto in Ucraina è realistico e potrebbe costituire la base per i colloqui di pace''. Lo ha dichiarato nel corso di una intervista con l'emittente televisiva cinese Cctv. aggiungendo che ''La Russia è grata alla Cina per aver pensato a come porre fine alla crisi russo-ucraina'', il tutto mentre il suo ministro degli Esteri, Lavrov, è a Pechino, a colloquio con il suo omologo cinese. Il primo pensiero va sempre al "cessate il fuoco" ma si ricorderà che è stata sempre la Russia a rigettare questa ipotesi dicendo esplicitamente "non è il momento", e lasciando intendere che tutto sarebbe cessato con il raggiungimento degli obiettivi da parte della Russia.
Ora, chi ha detto che il primo passo del memorandum cinese è il "cessate il fuoco"? Come ho detto i cinesi sono molto meticolosi, e non hanno steso a caso, tantomeno casualmente, quei punti. Ed allora, quando si è davanti ad un memorandum, e lo si giudica positivamente, occorre che se ne rispetti l'ordine, che non può essere una "variabile indipendente". Passo del piano cinese è un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina. Quindi l’avvio di un dialogo, individuato come l’unico percorso utile a risolvere la crisi ucraina. Sono questi i primi dei dodici punti contenuti nel piano di pace elaborato dal presidente cinese Xi Jinping e diffuso dal suo ministero degli Esteri. Ricordo quindi, oltre a riportare i singoli punti del memorandum, che Prima del punto n.3 (cessate il fuoco) ci sono la premessa e il punto n.1, e rammento anche che quando si discute un documento, o qualcosa di similare si procede punto per punto, si sottoscrive quello appena discusso e poi si procede per il successivo. È un modo per eliminare la malafede per le cose che eviterei di elencare, salvo una, perché tanto per non mandarla a dire, sul primo punto si deve chiarire chi ha la sovranità su determinati territori, anche quelli "annessi" in modo illegale sul piano del diritto internazionale, e che la stessa comunità (internazionale) non ha riconosciuto. Ecco i punti, nell'ordine, elaborati dal presidente cinese:
Premessa:
Restituire alle famiglie ucraìne i 18.000 bambini deportati in Russia
Di seguito i dodici punti:
1- Rispettare la sovranità nazionale di tutti i Paesi.
2- Abbandonare la mentalità della guerra fredda.
3- Cessare le ostilità.
4- Riprendere i colloqui di pace.
5. Risolvere la crisi umanitaria.
6. Proteggere i civili e i prigionieri di guerra.
7. Mantenere al sicuro i siti nucleari.
8. Ridurre i rischi strategici.
9. Favorire le esportazioni dei cereali.
10. Mettere fine alle sanzioni unilaterali.
11. Mantenere stabili i canali di rifornimento e dell’industria.
12. Favorire la ricostruzione post conflitto.