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Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
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Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
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Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
Esteri-Dopo il voto. La Polonia di Donald Tusk
Intervista a Daniele Stasi, docente universitario ed esperto di storia polacca

21/10/2023 - 8:59

Dopo il voto

La Polonia di Donald Tusk
Intervista a Daniele Stasi, docente universitario ed esperto di storia polacca

Come sarà la Polonia di Donald Tusk? Ne parliamo, in questa intervista, con il Professor Daniele Stasi, ordinario di Storia delle Dottrine Politiche all’Università di Foggia e autorevole studioso di storia della Polonia.
Professore, I risultati definitivi confermano la vittoria dall'opposizione moderata ed europeista guidata da Tusk. Una vittoria non prevista. Cosa è avvenuto?
E' avvenuto che il partito di governo non ha saputo parlare alle nuove generazioni che hanno partecipato in massa alle elezioni di domenica scorsa ed espresso il loro voto a favore della "terza via": coalizione liberale e popolare; la sinistra e infine 'La Coalizione civica"  di Tusk. Fino a luglio, il partito di governo 'Diritto e Giustizia' e l'estrema destra di 'Konfederacja', potenziali alleati di governo, avevano nei sondaggi una netta prevalenza, in particolare la formazione capeggiata dal quarantenne neonazionalista Krzysztof Bosak, composta da personaggi come Korwin-Mikke, apertamete misogino e razzista, e altri come Braun, antisemita e sospettato di essere legato a Mosca. Nelle scorse settimane, le dichiarazioni dei rappresentanti di 'Konfederacja" sul tema dei diritti civili hanno fatto perdere un patrimonio di consensi che si aggirava intorno al 15% dei votanti. Il loro risultato di domenica è di appena la metà.
Notevole è stata la partecipazione al voto. Per alcuni osservatori è stato il voto delle donne uno dei fattori della  vittoria dell'opposizione. È così?
La massiccia partecipazione dei giovani e delle donne costituisce una chiave di lettura del voto del 15 ottobre. Diritto e Giustizia aveva scelto una campagna elettorale rivolta soprattutto agli 'over 60' e alla Polonia rurale, mobilitando il suo elettorato di riferimento con messaggi identitari e accuse di tradimento della nazione indirizzate agli avversari. Kaczynski contava probabilmente su una larga astensione che avrebbe consentito al suo partito, che rimane il primo in Polonia con quasi otto milioni di voti, di rimanere in sella autonomamente oppure coalizzandosi con 'Konfederacja'. L'affluenza alle urne  è stata del 72,9%, record nella storia polacca dopo il 1989, mentre quella al referendum, ideato da Kaczynski con l'obiettivo di portare in massa i suoi elettori alle urne, ha raggiunto appena il 40%. La destra polacca ha dovuto in questi anni confrontarsi con tre questioni fondamentali: la pandemia, la guerra nella vicina Ucraina e l'inflazione al 20%. Tali questioni, accanto alle polemiche con l'UE, hanno sfiancato una coalizione di governo che lascia ai suoi successori una pesante eredità.
Resta un dato:  che le urne hanno " fotografo" un Paese lacerato e diviso. Il presidente della repubblica è uomo vicinissimo al Pis. Come sarà la coabitazione con la nuova maggioranza?
La nuova maggioranza che probabilmente indicherà Donald Tusk quale Presidente del Consiglio dei Ministri, dovrà affrontare immediatamente l'approvazione della legge di bilancio confezionata dal governo Morawiecki, il problema delle quote di immigrati indicate dall'UE, le tensioni tra i poteri dello Stato che hanno bloccato fino ad ora i finanziamenti europei a Bruxelles. Nelle prossime settimane, arbitro della situazione  sarà il Presidente della Repubblica Duda il cui mandato è praticamente in scadenza e che dovrà  scegliere se ostacolare il percorso di cambiamento in Polonia che gli elettori hanno chiaramente indicato oppure agevolare la formazione di un governo che, oltre alla questioni menzionate, deve affrontare l'emergenza ai suoi confini orientali con la Bielorussia e l'Ucraina. In molti, compresi i suoi predecessori, auspicano un contegno da statista da parte del Presidente. La Destra si augura che Duda porti a casa forse l'unico risultato in questo momento possibile: impedire a Tusk di diventare capo di governo assecondando le ambizioni dei junior partners della futura coalizione governativa, soprattutto il Partito popolare che ha dato vita alla 'Terza Via'. I personalismi che hanno segnato la storia politica polacca negli ultimi trent'anni sono tutt'altro che superati.Quali saranno le priorità nel Paese che dovrà affrontare Tusk?
Tusk si è presentato un po' come "Mister Europa" all'elettorato polacco. La domanda è: cosa questa Polonia può offrire all'Europa? Il rifiuto dell'immigrazione è trasversale all'elettorato della destra quanto delle forze liberali e progressiste. La valorizzazione del grano, e più in generale dell'agricoltura, e delle miniere di carbone in Polonia costituiscono pesanti ipoteche sull'azione di governo sostenuta da una coalizione il cui unico collante sembra essere l'avversione nei confronti di Diritto e Giustizia e segnatamente del suo leader Kaczynski. La strada che Tusk ha davanti è irta di insidie, ma parliamo di un leader capace , che ha dimostrato di sapere risorgere dalle sconfitte e con molti amici fuori dalla Polonia e nelle capitali europee, a differenza di Kaczynski il quale non è mai stato in Occidente e non ha solidi legami con gli altri leader europei. Tusk dovrà passare ai fatti in breve tempo e affrontare un'agguerrita e compatta opposizione. Il duello con il suo rivale Kaczynski continuerà ancora. 





Fonte: Pierluigi Mele
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