Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Tutti conoscono la storia di questo titano punito da Zeus per il suo attaccamento all’UOMO con un supplizio atroce, incatenato nelle viscere della terra con un’aquila che gli straziava il fegato che si rinnovava continuamente. Liberato da Ercole Prometeo si vendicò portando il fuoco all’umanità perché si evolvesse anche se sua cognata Pandora, quella del vaso, la aveva riportata indietro liberando dal recipiente tutte le cose brutte e cattive, tutte meno l’ultimo briciolo: la speranza!
Ora nel nostro mondo supertecnologico, supervanitoso e individualista all’eccesso, si incontrano uomini e popoli che il fuoco lo usano per la loro prepotenza e non per generosità.
Mentre ero a pescare pensavo a quello che sta succedendo intorno a noi, la distanza ormai è cosa superata, e a quegli esseri mostruosi degni dei supplizi più atroci e mi è apparso questo “piromane” che traversava il Serchio senza affondare né spengersi. Poi è scomparso misteriosamente come era apparso.
Simbolo, presagio, avvertimento, traveggole o cosa?
L’unica cosa certa è che mi ha spaventati tuti pesci e, come nel famoso vaso, c’è rimasto un “becio”!
Cosa vuol dire?
Che devo aver speranza?
Come dice il detto?
“Chi visse sperando morì (ops) cacando!”