Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Noi toscani siamo quelli del " a me mi garba" e "ma a me m'importa 'na seg@" detti anche a distanza di mezzo minuto uno dall'altro.
Siamo quelli del cignale in umido e della bistecca "non cruda, proprio ancora viva", quelli che mangiano al tocco e che "maremma impestata ladra e lirida quanto ci garba la cecina con la spuma" a merenda, le frittelline di neccio in autunno e l'abbronzatura spinta l'estate. Siamo capaci di dire un intero rosario alla partita a briscola ai barrino o di sganasciarci dalle rise, ma siamo anche conterranei di Dante, Leonardo (sì, anche Pieraccioni, ma intendevo dì quell'altro) Michelangelo, Puccini, Galilei, Carducci...
Noi ci s'ha Firenze (hai detto scansati), la torre che pende in quella città che non si nomina senza offenderla, Siena, le torri di San Gimignano, la Garfagnana, il mare, l'Appennino e pure le Alpi (Apuane), la terrazza Mascagni, le mura di Lucca e pure il Comics e i concerti di Lucca e quelle belle colline multicolore che ci invidiano in tutto il mondo.
Ecco, noi toscani s'è un popolo un po' così, da montagna e da riviera, di cultura e di folklore, di prese per il cul0 e di opere artistiche inestimabili.
Ci siamo rialzati tante volte e ci si rialzerà anche questa, perché noi siamo la Toscana, il primo stato al mondo ad abolire la pena di morte e la tortura (30.11.1786, Granducato di Toscana) e non saremo certo noi, a rimanere nel fango a piangere.