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Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.

Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"

. . . lo sai che lo diceva anche la mia. Però al .....
Bimbo lasciala sta la geografia, studia l'agiografia. .....
. . . niente, mi sa che bisogna riformare l' ISTAT. .....
. . . ci sono più i premi di una volta.
Quest'anno .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Libero caro
mio dolce tesoro
più ti guardo, ti "esploro"
più sembri un capolavoro
Un'inesauribile fonte
di emozioni
una sorgente
un erogatore .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Umberto Mosso
INVECE TANTE, MA TANTE DI MENO!

25/11/2023 - 17:08

INVECE TANTE, MA TANTE DI MENO!

 

Nella piattaforma delle manifestazioni indette da “Non una di meno” le organizzatrici hanno scritto: "Lo stato Italiano deve smetterla di essere complice di genocidi in tutto il mondo e schierandosi in aperto supporto dello stato coloniale di Israele, appoggia di fatto il genocidio in corso del popolo palestinese". E ancora chiede "un chiaro posizionamento in favore del popolo palestinese e della sua liberazione e una visione antimilitarista che ci permetta di evidenziare come i conflitti armati siano l'espressione più terribile della violenza patriarcale".

Si tratta di affermazioni discriminatorie di donne verso altre donne, quelle iraniane, afgane, iazide, siriane, ucraine e israeliane, la cui sorte è stata cancellata dalla memoria come se il loro assassinio non fosse frutto della violenza patriarcale che dicono di voler combattere.

Non una parola su molte centinaia di donne che mancano all’appello, come se quel “non una di meno” per loro non contasse. E che ipocrisia dire di non essere contro le donne israeliane, ma solo di voler combattere contro chi occupa la Palestina, ma non contro chi occupa l’Ucraina violentando e assassinando donne.

Ditelo che per voi le donne e le bambine israeliane stuprate, fatte a pezzi, arse vive, i loro corpi mostrati in orridi caroselli tra la folla festante in cerca di un selfie con le prede annientate, ditelo che quella fine se la sono voluta e che è comunque da comprendere e giustificare.

Ditelo, come lo dicono, qui da noi, i maschi stupratori e i loro sodali da bar.

“Non una di meno” tace oggi in piazza sulle tante di meno che ha degradato al rango di non donne da dimenticare. Come continuano a fare i loro aguzzini. Comprendete le ragioni di fondo, le cause profonde della loro violenza contro le donne nemiche? E chi tace oggi è complice, cinicamente e vergognosamente privo di etica e credibilità politica

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25/11/2023 - 19:51

AUTORE:
Dino Napoli

Ci volevano le parole chiare, dirette e durissime di una storica come Tamar Herzig per rompere un silenzio – mondiale e colpevole – sugli stupri efferati compiuti dai terroristi di Hamas sulle donne israeliane nell’attacco del 7 ottobre 2023. Stupri come arma di guerra, stupri etnici, stupri come la violenza più estrema su donne, ragazze, bambine, anziane, abusate con ferocia, mutilate e poi esposte sanguinanti come trofei non solo perché “israeliane”, ma in quanto donne e oggetti sessuali.