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È possibile dipingere il silenzio?Questa è la domanda che si poneva la nuova mostra di Gavia al Real Collegio di Lucca, cercando una risposta nelle immagini dipinte. 
E la mostra ha rappresentato quello che l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche in particolare il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni che attingano dentro ogni nostra sensibilità intima e “silenziosa”. 

. . . i bidoni maanche i bagni chimici li trovo sulla .....
Troppe chiacchere per i mi gusti. I bidoni ci sono .....
. . . al mondo intero; però faccio notare che i bidoncini .....
nelle mie lunghe camminate sulla spiaggia ho visto .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Claudio Cerasa - Il Foglio
Non una di meno, non una scemenza in più

26/11/2023 - 9:52

Segnalo la bellissima petizione pubblicata su Libération e firmata da personalità e femministe francesi – tra cui la sindaca di Parigi Anne Hidalgo e le attrici Charlotte Gainsbourg e Isabelle Carré – per il riconoscimento del femminicidio di massa perpetrato da Hamas il 7 ottobre in Israele. “Molti civili sono morti, ma le donne non sono state uccise come gli altri. Sono state fatte sfilare nude e violentate. Lanciamo un appello alle femministe e ai sostenitori della nostra causa affinché il femminicidio sia riconosciuto nei massacri di donne perpetrati il 7 ottobre in Israele. E’ importante che questo termine, spesso usato dalla stampa per descrivere gli omicidi di donne da parte dei loro coniugi o ex coniugi, sia riconosciuto da tutte le ong internazionali (Amnesty International, UN Women, ecc.) per quello che è un femminicidio di massa. E’ questo femminicidio di massa che dobbiamo affrontare, senza collegarlo al conflitto israelo-palestinese”.

Il 7 ottobre “molti civili sono morti, ma le donne non sono state uccise nello stesso modo degli altri.

Le violenze commesse contro queste donne corrispondono in tutto e per tutto alla definizione di femminicidio, ossia l’omicidio di donne o ragazze a causa del loro sesso… Questo appello non è politico. Questo appello è puramente femminista e umanitario”.

Un appello perfetto. Che andrebbe fatto leggere con urgenza a chi ha scritto la piattaforma di “Non una di meno” a sostegno della manifestazione contro la violenza sulle donne di oggi, piattaforma che ha avuto la buona idea di difendere le donne scrivendo un comunicato anti israeliano e filo Hamas. Non una di meno, non una scemenza in più





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26/11/2023 - 12:29

AUTORE:
Umberto M.

L'ipocrisia in piazza.: "affermazioni discriminatorie di donne verso altre donne, quelle iraniane, afgane, iazide, siriane, ucraine e israeliane, la cui sorte è stata cancellata dalla memoria come se il loro assassinio non fosse frutto della violenza patriarcale che dicono di voler combattere."

“Non una di meno” tace oggi in piazza sulle tante di meno che ha degradato al rango di non donne da dimenticare. Come continuano a fare i loro aguzzini. Comprendete le ragioni di fondo, le cause profonde della loro violenza contro le donne nemiche?
E chi tace oggi è complice, cinicamente e vergognosamente privo di etica e credibilità politica.