Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.
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Cominciamo dal primo: un anno e mezzo fa era il numero 363 al mondo, all'inizio del 2023 era il numero 134 e ha vinto il primo match ATP della sua vita a metà aprile.
Sette mesi fa si sarebbe immaginato questa serata davanti alla tv, in pantofole, con una Peroni da 66 in mano, a tifare per i suoi compagni. Invece ha disputato una stagione pazzesca, e in uno dei momenti più importanti nella storia del tennis italiano è stato schierato titolare in finale, ha vinto la sua partita, e alla fine si è commosso. Perchè non ci credeva.
Il secondo: è l'amico che tutti vorrebbero.
Tennista esemplare, con un cuore grande come il debito pubblico italiano, doppista perfetto, hooligan sugli spalti quando giocano gli altri, idolo a prescindere da qualsiasi cosa.
Quella rarissima categoria di sportivi che non hanno paura di nulla. Neanche di non riordinare la camera al secondo rimprovero della madre con una ciabatta in mano.Il terzo: poco più di due mesi fa è stato spiattellato in prima pagina per il suo presunto non attaccamento alla maglia azzurra, poi per il suo accento altoatesino, poi per il suo essere un po' freddo, poi per il suo non essere troppo esagerato nelle esultanze, poi per non incarnare alla perfezione l'italiano-medio chiassoso e caciarone, poi per come ride, poi per come respira, poi, alla fine, s'è rotto le palle, ha battuto due volte Djokovic in una settimana, tre se si conta anche il doppio, è diventato il numero 4 del mondo, e a 22 anni rappresenta già il futuro, ma anche il presente del tennis mondiale. Il tutto senza mai una singola parola fuori posto.
Nonostante i 128623785 sassolini nelle scarpe. Un ragazzo straordinario per educazione, stile e classe. Un semplice ragazzo italiano. Matteo Arnaldi, Lorenzo Sonego e Jannik Sinner (senza dimenticare Berrettini infortunato, Musetti, Bolelli e il CT Volandri) hanno appena riscritto la storia del tennis italiano in 24 ore. Ieri battendo la Serbia in semifinale, adesso battendo l'Australia in finale.
L'Italia vince la Coppa Davis dopo 47 anni.