Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava.
TRE PARTITI
Nel mondo politico, sulla Giustizia, ci sono tre partiti, quello di chi ha passato o sta passando un guaio, quello di chi, a ragione, vuole evitare di passarlo e quello dei subalterni timorosi. Al netto dei politici disonesti, che sono un numero decisamente inferiore in proporzione ai disonesti nella società, individuarne i componenti non è facile, perché ciascuno di questi tre partiti è formato da pezzi dei partiti ufficiali e da politici che, per la propria storia, sono schierati a volte in dissenso dal proprio partito ufficiale. Semplificando, del primo partito fanno parte decine e decine di politici coinvolti ingiustamente in inchieste giudiziarie rivelatesi infondate, mandati assolti dopo anni di gogna politico - mediatica che ha rovinato loro la vita privata e la carriera politica. Soprattutto che ha cancellato la scelta democratica dei cittadini che li avevano eletti a suo tempo e ha quasi sempre ribaltato quella scelta da parte dell’elettorato condizionato dalle inchieste che si riveleranno, dopo il cambio elettorale, sbagliate.
Dunque l’inchiesta sbagliata, pompata dalla combinazione mediatico - giudiziaria, non colpisce solo il singolo politico che risulterà ingiustamente accusato, ma tutti i cittadini elettori, i sovrani trascurabili.Sindaci, Presidenti di Regione, ministri, parlamentari, l’elenco è lungo. L’esempio più attuale è quello di Matteo Renzi, ed evito di citare illustri deceduti. Oggi i recidivi caduti dal pero del “se sa parli” scosso da Crosetto, hanno evitato di ricordare le parole del presidente dell’Associazione Nazionale dei Magistrati che invitava i colleghi a “stendere un cordone sanitario” attorno al senatore fiorentino. E giù inchieste farlocche! Ma intanto, come il Valentino che nel sangue “avea pacificato Romagna”, su quelle inchieste farlocche e il loro uso politico - mediatico è stata costruita la character assassination di un uomo onesto, dei suoi famigliari, dei suoi amici personali, ma soprattutto è stato deviato il corso politico nazionale per impedire il cambiamento.
Tornando a Crosetto, del secondo partito che definirei quello dei “preventivi”, la cosa più insulsa che gli è stata polemicamente chiesta, è di denunciare alla magistratura fatti e circostanze delle quali sarebbe a conoscenza. Crosetto, dicendo che “Il governo può essere messo a rischio da una forma di opposizione giudiziaria” ha espresso una idea politica che chiunque, sgombro di mente, può essersi fatta come testimone della storia degli ultimi trenta anni del nostro Paese. Ha messo le mani avanti pensando a qualcuno in particolare? Poco importa, perché quelle mani avanti sono utili a tutti quelli che chiedono una Giustizia giusta.
Crosetto ha parlato e poi risposto politicamente a chi, come l’ANM in alcune sue componenti, fa politica confermando, peraltro, di non saperla fare. Che risposta è dire a Crosetto che non conosce la Costituzione? Una risposta arrogante come quella di chi, non avendo argomenti, pensa di chiudere un battibecco sul bus dicendo “lei non sa chi sono io”.Più che altro c’è da dire chi non sa legga! Legga le carte processuali, le sentenze della Corte di Cassazione disattese dalle Procure e le confronti con le veline pubblicate negli anni dagli attuali caduti dal pero e la realtà politica che ne è conseguita.
Il terzo partito e quello dei preventivi subalterni, quello dei giustizialisti timorati che lisciano alcune componenti politico - sindacali della magistratura per il verso del pelo, per paura che apra i loro armadi. Che ritengono sgombri da scheletri, ma non si sa mai, essendo la maggioranza dei magistrati indipendenti, competenti e non politicizzati. La gran parte dei preventivi subalterni sono annidati nel PD e nel M5S, ma la componente è forte anche in Fd’I e Lega. Chiedere a Nordio.In conclusione lasciate alla politica buona, che c’è, il compito di far cadere Meloni sulla base delle sue bugie e incapacità. Dove è la politica buona? Non certo quella del cordone sanitario e mediatico contro Renzi, che non è scappato dai processi, ma si è difeso nei processi vincendoli tutti. Le differenze si sentono e si vedono