Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.
Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"
“Ictus, pochi minuti valgono una vita” è il titolo di un convegno organizzato da Fipac Toscana, il sindacato dei pensionati di Confesercenti, in programma martedì 12 dicembre alle 9.30 presso la sede della Pubblica Assistenza di Pisa, in via Bargagna, con la collaborazione di Confesercenti Toscana e Regione Toscana.
Un evento volto a sensibilizzare la popolazione su una malattia grave e frequente, spesso poco e mal conosciuta: l’ictus cerebrale, prima causa di disabilità nell’adulto, seconda causa di demenza e terza causa di morte nel mondo.
L’ictus colpisce una persona su quattro nell’arco della vita ed una buona prevenzione eviterebbe fino all’85% dei casi.
Quando si manifesta è possibile combatterlo con terapie efficaci, basta riconoscerlo e reagire tempestivamente perché le cure possono essere utilizzate solo entro poche ore.
Il ritardo con cui paziente o familiari contattano il numero di emergenza è il principale fattore responsabile della bassa percentuale di pazienti trattati (in Toscana circa il 14%).
Colpisce ogni anno 16 milioni di persone nel mondo, 200.000 solo in Italia. Ogni anno in Toscana circa 12.000 persone sono colpite da ictus. Erano 7000 nel 1990, ma per effetto dell’invecchiamento della popolazione i casi sono quasi raddoppiati.
In Toscana si registra in media un ictus ogni 45 minuti. Inoltre, negli ultimi anni si assiste ad un aumento dei casi nella popolazione più giovane (scarsa prevenzione, scorretti stili di vita, abuso di sostanze dannose per l’organismo), per cui l’ictus non è più prerogativa dell’anziano, può colpire a qualsiasi età.
In Toscana il 63% dei casi di ictus è in persone al di sotto dei 70 anni. Ogni anno un medico di famiglia assiste dai 4 ai 7 pazienti colpiti da ictus acuto e deve seguirne almeno 20 sopravvissuti.
Dopo i saluti istituzionali dell’assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini, del presidente regionale Fipac Alberto Pecchi, del presidente della Pubblica Assistenza Alessandro Betti, del direttore dell’Unità Operativa di Neurologia Gabriele Siciliano e di Alessandro Gennai in rappresentanza del Comune, sarà la volta di Giovanni Orlandi responsabile clinico di Rete Ictus Toscana che introdurrà i principali temi.
Temi poi trattatati da specialisti che affronteranno la fase della prevenzione, l’individuazione dei sintomi fino alla fase della riabilitazione.