L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
L’Opera della Primaziale pisana rende omaggio a Michele Jamiolkowski
16 dicembre 2023
Oggi, sabato 16 dicembre 2023, l’Opera della Primaziale pisana ha dedicato una giornata per ricordare e commemorare il professor Michele Jamiolkoswki, che fu a capo dell’ultimo Comitato Internazionale per la Salvaguardia della Torre di Pisa. Quel Comitato che, nel corso di più di dieci anni, raggiunse uno scopo che sembrava impossibile. Riducendo l’inclinazione del Campanile di circa 1900 arcosecondi, corrispondenti ad una diminuzione dello strapiombo della settima cornice rispetto al piano di fondazione di ben 460 millimetri, riportò infatti il celebre monumento alle condizioni di preesistenza, databili ai primi dell’Ottocento.
La giornata commemorativa rientra nelle celebrazioni dell’850simo anniversario della posa della prima pietra della Torre. Dopo i saluti e il ricordo dei suoi colleghi e amici Salvatore Settis, Carlo Viggiani e Gisella Capponi, è stata posizionata una targa commemorativa nel chiostro del Museo dell’Opera del Duomo in un punto che permetterà al visitatore di poterla leggere ammirando contemporaneamente il celebre monumento.
Appare ormai lontano quel 6 gennaio 1990 quando il Campanile fu chiuso. Seguirono moltissimi progetti di ogni genere, dai più autorevoli ai più bizzarri, che ipotizzavano comunque pesanti interventi di consolidamento che avrebbero per sempre e irreversibilmente modificato l’anima del monumento.
La stabilizzazione della Torre è stata, infatti, una vera e propria sfida per l’ingegneria geotecnica. Gli interventi al terreno di fondazione potevano essere pericolosi, e perciò l’impiego delle tecnologie convenzionali, come iniezioni o sottofondazioni, comportavano un rischio inaccettabile. Tra i momenti più difficili, la notte tra l’8 e il 9 settembre 1995 fu la più drammatica della storia del restauro e forse del Campanile stesso. Il monumento infatti non aveva “gradito” l’immissione dell’azoto liquido nel terreno e cominciò ad inclinarsi pericolosamente. La sottoescavazione si è rivelò alla fine una tecnica completamente compatibile con i requisiti di un restauro architettonico e dunque ha permesso di vincere questa incredibile sfida.
La riconoscenza e l’ammirazione di tutto il mondo scientifico e culturale per questo risultato e soprattutto per le modalità con le quali è stato raggiunto, sono proprio dovute alle caratteristiche di un intervento che, pur nella drammaticità delle condizioni (il Campanile poteva crollare in qualsiasi momento e senza preavviso alcuno o per rottura del terreno sottostante o per rottura fragile della struttura in elevazione), ha risolto il problema senza minimamente modificare le caratteristiche del monumento, nel rispetto assoluto della sua unicità e originalità.
Oggi, riportata in condizioni di stabilità, la Torre di Pisa è ancora sotto controllo attraverso un Gruppo di Sorveglianza, voluto fortemente dallo stesso prof. Michele Jamiolkowski, presieduto dal prof. Salvatore Settis e composto dal prof. Carlo Viggiani e dal prof. Donato Sabia che ha il delicato compito di controllare i suoi movimenti.
Il Comune di Pisa, in data 17 dicembre 2001, come riconoscimento per la straordinaria impresa, conferì al prof Michele Jamiolkowski la cittadinanza onoraria.
Ufficio stampa
Matilde Meucci
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