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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Non cancellerò
Quella foto tua
Come la gioconda
E la rosa gialla
Sulla pelle mia
Stare insieme a te
In quest anni miei
Insieme a tutto il resto
Tu .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
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Come era un pranzo di Natale negli anni sessanta?

26/12/2023 - 9:04



Il ricordo di un pranzo di Natale di tanto tempo fa..fa..fa 
 
Per tante famiglie cattoliche contadine della valle del Serchio, il pranzo di Natale intorno agli anni sessanta più o meno si svolgeva così…
 
Ogni anno le famiglie decidevano in quale casa si sarebbero riuniti tutti i parenti stretti per il pranzo Natalizio. Per tradizione questo rituale di convivialità era un momento importante di scambio stando assieme a raccontarsi le vicissitudini del lavoro e delle vite private. Si mettevano al corrente un po’ di tutti quegli avvenimenti trascorsi e ci si aggiornava sul da fare.    
Tutto era studiato e organizzato dalle donne della famiglia che quell’anno ospitavano.
Se c’era bisogno all’occasione si univano due tavoli, si cercavano le seggiole affinché ogni persona si potesse sedere, le bambine e i bambini piccolini erano tenuti sulle ginocchia, insomma ci si arrangiava come si poteva perché lo scopo era stare con i familiari.
I posti assegnati erano semplicemente ragionati, gli uomini da un lato del tavolo cosicché le loro discussioni di lavoro e di politica potevano accendersi fino ad alzare la voce….
Mentre le donne si sistemavano dall’altro capo del tavolo affinché i loro discorsi potessero includere anche cose personali, familiari e le autorizzava ad aiutare la padrona di casa a servire i commensali.
 
Il menù natalizio era, più o meno, sempre il solito, una consuetudine che costruiva nel tempo la memoria della famiglia. Una ritualità da portare avanti per le nuove generazioni.
Nelle consuetudini era inclusa la presenza alla funzione religiosa che per le massaie di solito era quella delle ore 7.30 della mattina del 25 dicembre, mentre per gli altri familiari la messa era quella delle undici del giorno di Natale che scandiva il tempo per l’orario del pranzo, si aspettava che rientrassero dalla chiesa per cominciare.
 
Il giorno prima Natale si comprava il pane dal panaio, le donne della famiglia preparavano la pasta tirata (allungata con il mattarello) a mano per le tagliatelle e i tortellini.
Questa era sapientemente tagliata con un lungo coltello, e messa ad asciugare sopra dei teli di cotone di solito in salotto (che non veniva usato). Nel frattempo veniva messo sul fuoco un pentolone per il ragù fatto con soffritto di odori, carni scelte e concentrato di pomodoro fatto mesi prima con i pomodori dell’orto. Altre piccole preparazioni culinarie venivano anticipate proprio alla vigilia.
 
Il giorno di Natale in cucina il trambusto di ciottolami partiva dalle prime ore dell’alba; una grossa pentola che accoglieva l’acqua e gli odori per una bella gallina grassa e dei pezzi di carne di manzo a formare il per il lesso misto che veniva adagiata sulla stufa a legna, chiamata cucina economica.  Il forno di questa stufa serviva sia per cuocere il pan di spagna usato dopo come base dolce della zuppa inglese, ché per la cottura degli arrosti. Le patate venivano pelate e messe in una vaschetta con dell’acqua per non farle diventare nere e attendevano pazientemente il loro turno per la cottura nel buon unto degli arrosti che intanto cuocevano.
 
Come gran finale delle portate principali si procedeva a preparare la pastella per le verdure e per i pezzi di coniglio e di pollo per la frittura mista.  Si arrivava infine alle noci, ai fichi secchi, ai mandarini e alle arance e da ultimo sempre atteso specie da noi piccoli il dolce che di solito era la zuppa inglese; un dolce sconosciuto per tutto il resto dell’anno.
 
Tutti questi preparativi finivano per essere ultimati dalle donne al momento del pranzo.
Ma Il gran finale del pranzo era il caffè e una sfilata di nomi di liquori per l’ammazzacaffè!
 
 
Di solito si passavano dalle 5 alle 6 ore a tavola, lasciando tra una portata e l’altra il tempo tempo giusto perché lo stomaco potesse accogliere le abbondanti porzioni delle portate proposte successivamente.
 
Il Natale era una giornata pensata con l’intento di passare del tempo assieme intorno ad un tavolo in tutta tranquillità nella giornata che non chiedeva nessun lavoro per gli uomini, mentre per le donne era una giornata sfiancante, ma erano ripagate nel vedere la loro tribù insieme e di aver accontentato tutti i palati.
L’abbondanza del cibo che in questa festività era quasi sempre generoso consentiva di manifestare la compiacenza di tutte e di tutti. E anche se le discussioni animate avevano riscaldato un po’ gli animi nel momento dei saluti tutti erano sinceri nello scambiare abbracci e saluti e auguri propizi per il nuovo anno che sarebbe arrivato di lì a poco…
 
 
 
v MENU’ di Natale presentato oggi
 
v Tagliere di antipasti frugali, con affettati misti e crostini del contadino
v  
v Brodo della nonna fatto con carni bianche e rosse con tortellini fatti a mano
v  
v Tagliatelle all’uovo fatte in casa con ragù classico ricco e gustoso
v  
v Lasagne irresistibili e besciamella cremosa
v  
v Bollito buonissimo di carni miste con verdure in agrodolce
v  
v Coniglio saporito arrosto e patate al forno
v  
v Arista di maiale al forno abbracciata da rosmarino e foglie di alloro sfumato con vino bianco adagiata su lettuccio d’insalata
v  
v Pollo e coniglio impanati tuffati nell’uovo e fritti
v  
v Impastellatura  di verdure miste (cavolo carciofi, cardi ecc..)
v  
v Frutta in guscio e fichi secchi
v  
v  Frutta di stagione mandarini e arance pere
v  
v Cantuccini toscani e il vin Santo d’eccellenza
v  
v Dolce della Casa
v  
v Zuppa inglese deliziosa a porzione
v caffè
v ammazzacaffè alcolico
v  
v Vino dell’oste d’annata e acqua fresca di fonte
 
 
Bene questo era un vecchio pranzo di Natale, ma il vostro pranzo Natalizio ieri quale è stato? C’è molta differenza tra il vostro menù rispetto a quello di tanti anni fa?
 Perché non lo scrivete nei commenti e ce lo fate sapere?

 

Paola Magli

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29/12/2023 - 15:44

AUTORE:
Riccardo

Il mio pranzo di Natale di questo anno è stato semplice, lasagne, pappardelle al cinghiale, agnello con patate arrosto e insalata, frutta, caffè e tanti chicchi il tiramisù, il panettone il torrone, il panforte e cavallucci.
Sono goloso ho voluto mangiare tutto

29/12/2023 - 12:04

AUTORE:
AUTRICE Daniela

Che bello ricordare com'era il nostro Natale di un tempo! Ma la cosa che è tornata improvvisamente leggendo il commento di Gavia, sono state le letterine con la polverina dorata, grazie per averlo riportato alla mia memoria!!
Io ricordo molto bene i crostini con i fegatelli (che non amavo neanche quando ero onnivora) e quelli con la pasta d'acciughe, con o senza burro, quelli con le olive e i carciofini sott'olio.
Immancabile era il consommé (brodo con i tortellini) nella zuppiera buona e servito nelle apposite tazze, che venivano rispolverate per le feste. Poi c'erano le lasagne e dopo si passava alle carni e ai contorni di verdure fritte e patate arrosto. Per finire, la frutta secca, dove io mi dilettavo a prepararmi dei gustosissimi panini di fichi con dentro le noci! Il torrone, i ricciarelli, e quando andavamo da mia zia materna anche gli struffoli (che in Puglia si chiamano porcedduzzi).
Ricordo i pranzi di Natale dai nonni e dagli zii, eravamo sempre tanti e si faceva una gran festa, dopodiché belli pieni ci mettevamo a giocare a tombola o a carte. A volte pagherei per tornare indietro a uno di quei giorni, quando ancora c'erano tutte le persone care.

Il pranzo di Natale 2023 a casa di mia sorella a Lucca (per onnivori e vegetariani):

- per antipasto una torta di pasta sfoglia con crema di olive e noci

- per primo piatto lasagne vegetariane a base di porri e zucchine con granella di noci e lasagne classiche al ragù

- per secondo polpette vegetariane a base di lenticchie e arrosto con patate al forno al rosmarino e insalata mista

- per dessert un dolce all'arancia ricoperto di cioccolato con ribes rossi

- prosecco e vini a volontà

Quest'anno è mancata la frutta secca e i mandarini, ma siamo diventati tutti molto meno mangioni e quello che avevamo era anche già troppo.

Un Felice Anno Nuovo a tutte e a tutti!!!

27/12/2023 - 19:53

AUTORE:
AUTRICE Gavia

Dei pranzi natalizi trimalcioniani non ricordo molto in termini di menu ricordo il tempo interminabile a tavola, i visi arrossati, il mangiare per forza, nessuno stava a contare le calorie, nessuno era a dieta.(Nessuno era distratto dai cellulari o dalla TV.)
Ricordo tutta la gamma di dolci Natalizi.
La cosa però che mi è rimasta ne cuore erano le LETTERINE che venivano messe dai bambini SOTTO IL PIATTO dei genitori e dei nonni.
Erano letterine di due pagine con immagini Natalizie con la polverina dorata, spesso aprendosi le immagini venivano in rilievo.
Il rituale dei bambini era di scusarsi se non erano stati abbastanza buoni e di promettere di esserlo di più per il futuro.
Venivano scritte a scuola spesso contenevano gli auguri alla famiglia
da parte della maestra
Il premio atteso era una mancetta dei genitori e dei nonni.
NE CONSERVO ANCORA ALCUNE, SOPRA DI ESSE HO FATTO IL PRESEPE
GAVIA

27/12/2023 - 15:59

AUTORE:
AUTRICE Anna Tomeo

Sono rimasta colpita dall'elenco del menù di una volta in terra Toscana ma devo dire che è molto simile al mio o meglio a quello che si usa fare in Molise o Campania si lo scrivo?
Antipati
Crostini e affettati tipici ma di quelli fatti in casa nostrani e conservati a lungo, verdure sott'olio e aceto tipo peperoni e carciofi conservati e fatti in piena estate, olive verdi e nere e bruschette con olio e aglio.
PRIMI: anche qui le mamma e le nonne dopo aver provveduto ad ammazzare le galline i giorni primi di Natale facevano un buon brodo di gallina e osso di manzo con odori per i tagliolini o i quadrucci all'uovo fatti dalla mamma per la precisione nel tagliare la pasta,
alternativa al brodo erano i ravioli di ricotta e spinaci fatti dalla zia e conditi con sugo di carne per lo più involtini con aglio e prezzemolo e lardo arrotolati e cotti nel pomodoro passato fatto in pieno sole di agosto e conservato rigorosamente al buio e quando non si trovava la ricotta la mamma faceva le tagliatelle al ragù di carne o la pasta imbottita con polpettine di carne, scamorza, uovo sodo e sugo di carne in genere paccheri o rigatoni e passati in forno.
SECONDI
Agnello o capretto o pollo arrosto
Salsicce fatte in casa alla piastra
CONTORNI
Patate arrosto scarola stufata con pinoli, noci, uvetta, olive, e una acciuga per insaporire il tutto con olio e aglio, peperoni e altre verdure sotto olio.
FRUTTA
Melone di pane quello bianco dentro con la buccia verde che si conservava per il Natale cosi pure l'uva che portava buon augurio e la frutta secca che nelle tavole non poteva mancare.
DOLCI
rococò, mostaccioli, struffoli, pasta reale e soprattutto torrone che sulla tavola a Natale non doveva mancare sia tenero che duro ed era festa quando arrivava la zia e portava il torrone del papa e il torrone strega ricoperto di cioccolato fondente di Benevento .
Altri tempi a natale il mio menù è stato ANTIPASTO assaggio di vitello tonnato e insalata russa
PRIMO. farfalle al salmone con panna e crema di salmone;
SECONDO arrosto di arista di maiale e di manzo con contorno di patate arrosto e pisellini al tegame con cipolla di tropea e carota buonissimi.
Dolci Panettone con cherry e amarene, panforte fatto in casa dalla mia amica Lorena buonissimo e ricciarelli.
Auguri a tutti per l'anno che verrà.

26/12/2023 - 18:55

AUTORE:
AUTRICE Irene

Da tempo ospito oltre a i miei genitori mio marito e mio fratello amici e amiche la cui compagnia è gioiale e sembra di tornare indietro nel tempo ha i pranzi che facevo da bambina di cui parla l articolo, penso che chi non ha parenti possa avere la possibilità di scegliere come nel Menù anche con cui stare in serenità.Il nostro menù è stato ricco e abbondante tra scelte per ogni gusto crostini tartine lasagne pappardelle polpo cinghiale agnello e per i vegetariani carciofi ripieni un Natale su misura

26/12/2023 - 18:24

AUTORE:
Franco

Antipasto 1
Gamberoni avvolti da fette zucchina su vellutata porri e carote al brandy
Antipasto 2
Mini cacciucco livornese

Primo
Lasagne con totani vongole zucca e spolverata di pinoli tostato

Secondo
Fette rombo diliscato su letto di fettine patate e zucchine al forno

Dolce
Tronco crema chantilly e cioccolata pasticceria Silvia

Vino
Vermentino sardo