Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
ALTRO CHE PACE!
L’Ucraina è un Paese dalla grande storia e cultura indipendentista, animato da una grandissima forza d’animo. Ma quantitativamente, come popolazione ed economia, è come uno scricciolo in confronto all’aquila bicipite Russa.
L’Ucraina, primo Paese europeo aggredito da una potenza straniera dopo la seconda guerra mondiale, non può resistere a lungo senza l’aiuto dell’occidente. Quell’aiuto non è solo dimostrazione di solidarietà verso un popolo massacrato per le mire espansionistiche di un dittatore criminale, ma è innanzitutto indispensabile per la difesa della libertà in Europa, perché chiunque nel mondo sappia che non si vince scatenando guerre di aggressione. Perché se Putin vincesse in Ucraina poi toccherebbe alla Moldova, alla Finlandia e ai Paesi Baltici. Fece bene la Nato a rafforzarsi, anche se in ritardo visti i messaggi di guerra che arrivavano apertamente da Mosca almeno dal 2007.
Era lui, non la Nato, che abbaiava ai confini dell’Europa.
Oggi l’occidente non sta mantenendo tempestivamente fede alle sue promesse di sostegno all’Ucraina. In particolare l’invio di armi promesso è fermo ad un terzo di quanto concordato. E questo si vede. Sta avvenendo, in sordina, quello che le anime belle del pacifismo, oggettivamente filoputiniano, chiedevano con lo stop all’invio di armi all’Ucraina.
Dicevano che così sarebbe finita la guerra. In realtà è successo quello che era stato previsto. Se si affievolisce la capacità di resistenza armata dell’Ucraina Putin non si ferma, ma rilancia estendendo la guerra su tutto il territorio.
Dunque, come dicevamo da facili profeti, chiedere di non armare l’Ucraina equivale a lasciare che sia sopraffatta dalla Russia. Non significa parteggiare per la pace, ma favorire l’espansione della guerra di aggressione. Ora abbiamo la prova.
E’ questo che volete? Temo di si, altro che pace.