Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
Abbiamo detto e ridetto che la nostra marina sia un Eden, ma per me il vero Eden è l’Olimpo dove vivono gli dei greci e l’umanità si pasce delle sue leggende: provo ad entrarci ascoltando le parole di Zeus nel mormorio della risacca:
“Caro amico mortale, ti ringrazio per l’attenzione che dai al mio mondo, ai miei figli, alle mie amanti e in special modo a Selene, lo so che voi la chiamate quando rossa, verde e bianca, ci mancherebbe siete italioti, altre caprese e perfino bugiarda, ma invece Lei è solo timida e non le piace la notorietà che le dai sul tuo moderno editto e così stamani mi ha chiesto di aiutarla nel vostro appuntamento. Non insistere, smetti di guardare l’orizzonte, non la vedrai, ma ti ho fatto un regalo, voltati e guarda nel laghetto “Pezzo di Auser” e vi troverai uno dei miei grandi amori. Vai ci sei vicino LEDA contro LUNA. Buona giornata se all’altro mio figlio, Apollo-Febo, non gli girano.”
Grazie Dio degli Dei, ora ritorno nel mio mondo.
p.s. i cigni stamattina erano tre, meravigliosi.