Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Senza alcun riferimento alla giornata odierna (26 gennaio per chi legge), ma solamente per un fortunato ritrovamento di un piccolo foglio, scritto tanti anni fa dal vecchianese Narciso Baroni, da parte di sua figlia Matilde e che viene a dare un piccolissimo contributo al “ricordo”.
La Banda dei Ferrovieri di Pisa a Casciana Terme.
Si partì da Pisa con una parte della Banda dei Ferrovieri di Pisa su un camion all’aperto seduti sulle sedie per andare a suonare a Bagni di Casciana. Quando si arrivò verso Casciana e cominciarono le curve le sedie andavano di qua e di là. A Casciana ci accolse il Sindaco.
Si doveva suonare anche una parte dell’”Andrea Chenier” e siccome c’era un pezzo de La Marsigliese e in quel tempo Mussolini era in pessimi rapporti con la Francia, il Direttore della Banda che era con noi andò a chiedere il permesso al Federale del posto.
Con molto sussiego il Federale pensò, valutò, si misero d’accordo e poi diede direttive.
Quando si arrivò a “La Marsigliese” fu intimato il silenzio e il Federale, tutto bardato a puntino, in piedi gridò “Per la Francia: feu feu baù” che era un modo fascista di disprezzare qualcosa o qualcuno.
Poi si suonò.
Era circa il 1930
Memorie di Narciso Baroni, che nella banda dei Ferrovieri suonava la tromba, consegnate alla figlia Matilde circa nel 1990
Segue poi una foto della stessa Banda dei Ferrovieri di Pisa, questa volta a San Giuliano terme nel 1932.
I due sotto la fontana sono, a sinistra quasi di profilo Narciso Baroni (quello che racconta la storia) a destra appena più basso suo fratello Vittorio Baroni, con il clarino, che diventerà don Vittorio Baroni missionario della San Vincenzo de' Paoli.
Era nato a Vecchiano.
Nella biblioteca di Vecchiano c'è il suo libro importante di cura con le erbe.