Nei suoi numerosi articoli sulla storia del territorio, Franco Gabbani ha finora preso come riferimento, personaggi o avvenimenti storici, inquadrandoli nella cornice degli usi e delle norme dell'epoca.
Questa volta prende spunto da situazioni e argomenti curiosi, spigolature come le chiama.
Al di là dei fatti precisi, quello che colpisce particolarmente, è il linguaggio usato nei documenti, non solo formale e involuto, come da sempre ci ha abituato la burocrazia, ma spesso anche di difficile comprensione, esplicitando l'evoluzione continua della lingua e dei termini.
Avevamo detto e dato una serie di aggettivi al nostro, ops, alla nostra satellite, tutti gentili e appropriati ma ora scendo nel volgare chiamandola non bugiarda, di più…vigliacca!
Due mattine passate al freddo e Lei ammicca, promette, giochicchia, sempre sulle sue, mai splendente bella colorata e appetibile e sempre seminascosta, ma io duro…ci riprovo.
Ma cosa vuoi provare se questa mattina, al sorgere del sole, Lei se ne stava a crogiolarsi con l’alba senza accorgersi che lo “stellone” giocava allo spegnimento annullando-le/mi il tuffo tanto atteso in mare.
Ma non temere Selene mia, ti amo lo stesso, e se ne sono accorte anche le due commentatrici che ringrazio con tutto il cuore luneggiante.