Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
PER GLI STATI UNITI D'EUROPA, A QUALUNQUE COSTO.
Ma perché ad ogni elezione invece di discutere nel merito delle proposte politiche gli avversari di Renzi si armano da nemici e parlano come se l'obbiettivo principale per loro sia quello di cancellarlo dal mondo?
Cominciarono col referendum costituzionale del 2016, quando l'errore di Renzi non fu di "personalizzare" il confronto, ma di accettare la personalizzazione che gli avversari avevano messo in campo da mesi. Ma è pur vero che non avrebbe potuto fare altrimenti.
Quella riforma era la sua riforma, chiesta da Napolitano al conferimento dell'incarico a PdC. Era la sua riforma dopo che tutti, tranne Berlusconi, avevano rifiutato di scriverla insieme. Era restata la sua riforma dopo il voltafaccia di Berlusconi come ritorsione per avere voluto Mattarella Presidente invece di Amato. Era la sua riforma anche dopo i pasticciamenti della sinistra PD, che di giorno proponevano modifiche per mantenere l'unità del partito e la notte smontavano gli accordi per mettere Renzi in difficoltà.
Ma in difficoltà andò il Paese.
Pensate che se Renzi non avesse accettato la sfida i suoi avversari non avrebbero continuato a personalizzare il confronto referendario? Come se la riforma in votazione fosse stata proposta da un marziano? Ingenui.
Comunque oggi siamo alle solite.
C'è un 3/4% di elettori consapevoli che Renzi sia una risorsa politica fondamentale non solo per costruire una forza europeista e liberaldemocratica, ma per ridare slancio economico e sociale all’Italia.
Renzi si batte apertamente da anni per un cambiamento dell'UE in senso federalista, per gli Stati Uniti d'Europa. Il suo partito sta, da quando è nato, nel gruppo di Renew Europe, il terzo più numeroso del Parlamento europeo. Lo stesso gruppo nel quale stanno +Europa e Azione.
Lo stesso gruppo che, esplicitamente, dal giugno scorso chiede ai liberaldemocratici italiani di unirsi per rafforzare la presenza nelle istituzioni europee dei riformisti federalisti.
Renzi aderì subito a quell'appello. Calenda disse che ci avrebbe pensato. Ora, dopo averlo fatto, dice che con Renzi non farà mai alcun accordo.
+Europa traccheggia. Vorrebbe unire tutti ma il blocco di Calenda spacca all'interno anche lei. Così Bonino cerca di mediare proponendo una lista unitaria, ma senza la presenza nelle liste dei leader dei partiti che la comporrebbero. Cioè senza Renzi, che ha da tempo comunicato che intende presentarsi per continuare la battaglia europeista anche nel Parlamento europeo.
Che razza di mediazione sarebbe impedire a Renzi di combattere per gli Stati Uniti d'Europa usando un argomento differente da quello di Calenda per avere comunque lo stesso risultato discriminante?
Abbiamo guerre da far cessare al più presto, una marginalità europea da invertire, il rischio grande della prevalenza di una destra autoritaria in Europa e l'incognita delle elezioni USA che potrebbero portarci ad un trionfo del peggiore equilibrio neo conservatore nel mondo e in Italia una parte del mondo liberaldemocratico discute su come eliminare preventivamente Renzi dalla politica, oppure sabotare ancora una volta il progetto unitario usando il voto dei liberaldemocratici in un ulteriore referendum pro o contro Renzi.
E' chiaro che chi agisce così non ha in testa alcuna politica, europea o italiana, se non trasformare tutto in un gioco, questo si personalistico, che non ha niente a che vedere con gli interessi degli italiani di qualunque convinzione politica.
Il 24 febbraio Bonino ha convocato una Convention per tirare e somme su chi è d’accordo a presentare alle europee una lista di scopo, unitaria, per gli Stati Uniti d’Europa. Una lista che farà riferimento a Renew Europe e per la quale Renzi si è dichiarato disponibile da mesi.
Se Calenda insisterà con la sua volontà di esclusione di Renzi gli elettori avranno conferma di chi fu a far fallire il Terzo Polo e continua ad impedire l’unità dei liberaldemocratici anche in Europa.
Cosa vorrebbe? Due liste di Renew Europe sulla scheda? Ridicolo! Italia Viva non si sottrae ad alcun confronto politico serio, ma niente meschinità su Renzi, whatever it takes, che ci sarà a qualunque costo per gli Stati Uniti d'Europa. E sarà sufficiente.