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Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.

Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"

. . . lo sai che lo diceva anche la mia. Però al .....
Bimbo lasciala sta la geografia, studia l'agiografia. .....
. . . niente, mi sa che bisogna riformare l' ISTAT. .....
. . . ci sono più i premi di una volta.
Quest'anno .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Libero caro
mio dolce tesoro
più ti guardo, ti "esploro"
più sembri un capolavoro
Un'inesauribile fonte
di emozioni
una sorgente
un erogatore .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Umberto Mosso
SONO SOLO CANZONETTE, MA…..

10/2/2024 - 17:48

SONO SOLO CANZONETTE, MA…..


Così come davanti ai fornelli c’è chi sa solo fare da mangiare e chi invece sa cucinare, anche nel mondo della musica leggera, come era chiamata tempo fa, c’è chi canta e c’è chi interpreta una canzone.
Questo è particolarmente vero quando si tratta di cover di successi evergreen, come quelli cui era destinata la serata di ieri a Sanremo. Un obbiettivo raggiunto solo parzialmente e questo limite ha fatto scoprire la differenza di qualità artistica che c’è stata, almeno in questa circostanza, tra interpreti veri e semplici esecutori di un piano di marketing autopromozionale.
Premetto che sono della scuola di Manuel Agnelli il quale, trattando di cover, sostiene che non si debbano fare le fotocopie di vecchi brani, ma che la cover artisticamente significativa deve trovare un equilibrio tra il rispetto dell’originale e l’innesto di una nuova creatività musicale che la renda attuale, sia tecnicamente che emozionalmente. Insomma a ricordare si può essere capaci tutti, a rinnovare e far rivivere un sogno no.
Ieri sera sul palco di Sanremo alcuni artisti hanno saputo onorare questo impegno, facendo rinascere alcuni brani del passato riproponendoli secondo la loro sensibilità. Un lavoro tecnicamente ed emotivamente faticoso, che presuppone il coraggio di una sfida artistica con la storia di un brano già affermato nel cuore del pubblico e il cui risultato innovativo non sarà scontato.
Altri cantanti hanno semplicemente cantato a fotocopia e i più poveri di spirito hanno addirittura riproposto loro vecchie canzoni come cover di se stessi. Esecuzioni che avremmo potuto ascoltare in un qualunque loro concerto, e che hanno fatto sentire l’odore di una operazione banalmente autopromozionale. Che razza di cover è ricantare una propria canzone?
Non li citerò, anche perché tra loro ci sono cantanti che stimo e che mi hanno deluso per questa scelta pigra e rinunciataria.
So bene che tutto è marketing, soprattutto in quel mondo ultra commerciale. Il punto non è sottrarsi alle regole del mercato discografico, ma lavorare per farlo dignitosamente, cioè dando al pubblico ogni volta qualcosa in più che la semplice replica di se stessi. Si, con l’arte si mangia, soprattutto con quella più diffusa e considerata minore. Ma c’è differenza tra chi ti propone un piatto da gourmet e chi ti scodella un uovo al tegamino.
Cito invece chi ha interpretato cover vere dando ai vecchi brani scelti un valore artistico aggiunto.
Angelina Mango, Ghali, Mahmood, Alfa, Annalisa, Diodato. La mia non è una classifica, ma questi, almeno ieri sera, sono stati molte spanne sopra agli altri, che metto in tre sottoinsiemi: gli auto promoter furbacchioni, le fotocopie pigre e gli sfidanti volenterosi ma inadeguati al compito.
Un’ultima considerazione/desiderio: basta con i medley!





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12/2/2024 - 8:14

AUTORE:
Anna Tomeo

Bravo infatti un cantante è un artista quando riesce a fare bene il suo mestiere e guarda caso quelli che hai nominato sono ai primi posti della classifica Angelina Mango ha vinto senza levare nulla ad Annalisa che è arrivata terza o a Ghali che è arrivato quarto e secondo me proprio per la serata delle cover, perché oltre alla bravura dell'artista si è vista la capacità di cantare cose diverse dal loro genere per emozione e ricordo Angelina ha dimostrato a se stessa che ce la farà grazie a suo padre forse ma soprattutto alla sua capacità innata di fare spettacolo e che la musica ce l'ha nel sangue come suo padre Mango, ma anche Annalisa è riuscita a stupire il palco e il mondo intero con la sua voce e anche
senza cover, che è stata divina, ma col suo semplice testo che sta già facendo cantare tante persone. Cover o no chi è bravo veramente si sente subito e un artista deve essere unico nel suo modo capace di creare piacere e lasciare emozioni è nato per fare questo mestiere diversamente è una persona che usa la voce e allora siamo tutti bravi cantanti.

11/2/2024 - 10:25

AUTORE:
Dispetto

...su onnisciente, mi pare più appropriato. Forse è più bravo a DIRE cose, che a FARLE.
Però, visto che ancora siamo fra la guazza e la notte, mi intrigano pure saputello, sapientone, maestrino, grillo parlante e anche salapuzio.
Che vuoi fare, la giornata in qualche modo va passata e rimbeccare mi piace...

11/2/2024 - 9:29

AUTORE:
Lettore

io direi eclettico*

*Che vuol dire essere una persona eclettica?
(estens.) [che si applica con buoni risultati ad attività di diverso genere, che sa fare molte cose e sim.: essere una persona e.; avere una mentalità e.] ≈ poliedrico, versatile. ‖ elastico, flessibile.

Ergo non un rimbecchino di cose altrui come spesso mi accade di leggere sulla VdS dalla mattina per la guazza fino a notte fonda.

11/2/2024 - 1:13

AUTORE:
Dispetto

...fb, politica, ora pure la musica. Tuttologo non basta più. Urge trovare un altro termine per l' Umberto...