L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Via al progetto del Ponte sullo Stretto: sarà lungo 3,3 km con 40 km di raccordi tra strade e ferrovie© Fornito da Il Sole 24 Ore
È un vero e proprio calcio di inizio, la fase 1 preliminare a tutte le altre che arriveranno a cascata.
Dopo una riunione fiume iniziata alle 11 di questa mattina il Consiglio di amministrazione della Società Stretto di Messina ha approvato l’aggiornamento del progetto definitivo della madre di tutte le opere, la più sognata e nello stesso la più contestata.
Il Ponte sullo Stretto inizia ora il suo viaggio tra le carte bollate in un complicato dedalo di autorizzazioni e verifiche di impatto ambientale che a giugno dopo l’approvazione del progetto esecutivo dovrebbe dare il calcio di inizio al cantiere: nessuna prima pietra al momento, ma l’avvio di tutte le opere propedeutiche, come bonifiche, indagini archeologiche, geognostiche e geotecniche, predisposizione dei campi base.
«È un grande risultato – esulta l’ad della società Pietro Ciucci – ottenuto in pochi mesi grazie all'impegno del governo, in particolare del Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e al lavoro del Contraente generale Eurolink, della Società Stretto di Messina e dei nostri altri contraenti ed esperti nelle diverse discipline ingegneristiche legate al ponte. Si conferma un progetto straordinario, tecnicamente all'avanguardia e di riferimento a livello internazionale.
Dopo i molti ponti “Messina Style” costruiti nel mondo, è il momento di realizzarlo nello Stretto di Messina».
Tecnicamente il cda ha acceso semaforo verde alla relazione del progettista di aggiornamento al progetto definitivo del 2011, quello accantonato dal governo Monti alle prese con i pesanti tagli alla spesa pubblica.
Oggi l’iter riparte da lì ma deve fare i conti con una serie di incognite, prima tra tutte con i costi dell’opera che non devono lievitare oltre il 50% di quelli previsti dalla gara iniziale pena l’annullamento di tutto l’iter con l’avvio di una nuova procedura di evidenza pubblica. Toccherà nei prossimi mesi alla Società Stretto di Messina predisporre il piano economico-finanziario «dal quale risulterà l'intera copertura del fabbisogno finanziario dell'opera attraverso i fondi già stanziati dalla legge di Bilancio 2024, unitamente alle risorse derivanti dall'aumento di capitale della Stretto di Messina già realizzato e dalla redditività complessiva attesa dal progetto», recita una nota della committente.
Il costo iniziale si aggirava intorno agli 8,5 miliardi nel 2011, mentre oggi sale a 13,5 miliardi, più un altro miliardo di opere accessorie. Su questo fronte la legge di Bilancio ha stanziato 11,630 miliardi di euro fino al 2032, di cui 9,3 miliardi a carico dello Stato, 718 milioni sul Fondo di sviluppo e coesione e un altro 1,6 miliardi che peseranno sulle casse di Calabria e Sicilia. Per quest’anno in cassa ci sono 780 milioni di euro.
Tra le opere accessorie al Ponte ci sono opere stradali e ferroviarie di collegamento del Ponte al territorio che comprendono 40 km di raccordi viari e ferroviari (circa l'80% sviluppati in galleria). Le arterie stradali e su ferro, spiega la società, «collegheranno, dal lato Calabria, l'autostrada del Mediterraneo (A2) e la stazione FS di Villa San Giovanni e, dal lato Sicilia, le autostrade Messina-Catania (A18) e Messina-Palermo (A20) nonché la nuova stazione FS di Messina». Si tratta di 20,3 km raccordi stradali complessivi e 20,2 km raccordi ferroviari complessivi.
Stretto di Messina conferma anche « la realizzazione, sul lato siciliano, di tre fermate ferroviarie in sotterraneo (Papardo, Annunziata, Europa) che, unite alle stazioni di Villa S. Giovanni, Reggio Calabria e Messina daranno concretezza al sistema metropolitano interregionale dell'area dello Stretto».
Tra le altre infrastrutture, anche il Centro Direzionale (lato Calabria) progettato dallo “Studio Daniel Libeskind”, i cui aspetti architettonici saranno approfonditi in sede di progettazione esecutiva