Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava.
Comitato IV
“Serve una reale protesta in tutti i nostri territori contro Vladimir Putin.Non bastano le sparute manifestazioni contro il barbaro assassinio di Alexey Navalny”
Dice la Presidente Provinciale di Italia Viva Pisa Anna Ferretti Da Roma a Berlino, da Londra a Parigi, da New York a Los Angeles, sfilano i cortei contro Vladimir Putin.
Molti giovani manifestanti hanno confezionato gigantografie con il ritratto di Alexei Navalny, e sotto la scritta ‘Putin assassino’,“Navalny avrebbe potuto continuare la sua battaglia contro la dittatura di Putin da esule, ma ha preferito rientrare in Russia offrendo la propria vita per una causa grande: la libertà e il diritto di fare politica. “ dice Ferretti.
Italia Viva Pisa fa un appello sostenendo che la propaganda putiniana non si combatte a colpi di post o a esili cortei di dolore! Servono atti concreti, urgenti, pragmatici.
Il solo modo di ricordare gli oppositori del dittatore Putin è consegnare alla storia il ricordo di chi, sfidando il regime, ha sacrificato la propria vita”, continua Ferretti,“ per questo chiediamo al Sindaco della città di Pisa e ai Sindaci dei maggiori comuni del territorio pisano la convocazione di Consigli comunali straordinari e aperti, per commemorare la coraggiosa figura di democratico di Alexey Navalny, e perché no, continua Ferretti, l’intitolazione a lui, di una strada, di una piazza!
Italia Viva chiede un’azione collettiva nei maggiori Comuni che mira a non dimenticare Alexei Navalny. “Se e quando saranno confermati tutti i dettagli sulla sua morte in carcere, Navalny avrà concluso i suoi 47 anni di vita come un martire della libertà e dei diritti umani. È lecito sperare che il suo volto diventi un’icona potente e universale per il mondo intero,” continua Ferretti.
“Navalny e il popolo Ucraino sono l’emblema della stessa lotta contro il l’inumano dittatore Putin – conclude Ferretti – le cui terribili azioni devono rimanere indelebili nelle coscienze dei veri democratici, nei libri di storia e nelle vie delle nostre città”.