Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.
Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"
SVEGLIATI EUROPA!
E’ più che evidente che da mesi l’occidente parla molto di Ucraina, ma fa sempre meno per sostenerne la resistenza all’aggressione russa. Non c’è alcun dubbio che sui tempi lunghi un relativamente piccolo Paese non può tenere testa da solo ad un invasore quantitativamente più grande e soprattutto senza alcuna remora etica e politica.
Putin è uno spregiudicato giocatore d’azzardo, ma da signore della guerra sa come farla. Lui può andare avanti a lungo e arretra o si spinge avanti a seconda della resistenza che incontra.Putin è politicamente inaffidabile, può essere costretto a trattare solo con la forza e la forza ora è solo quella militare. Da quella, alti e bassi, trae la sua azione politica e diplomatica che ha un unico scopo, occupare tutta l’Ucraina e annettersela come ha fatto con la Crimea.Per questo ha riconvertito l’economia russa in economia di guerra, giocando il tutto per tutto.L’occidente, a differenza di quanti parlavano del cane Nato che abbaiava ai confini, non era preparato a questo. Nonostante Putin avesse pubblicamente annunciato il suo cambio di strategia dal 2007, rivendicando l’espansione territoriale della Russia oltre gli attuali confini. Non gli hanno creduto.
L’Ucraina era e resta ancora oggi la sua prova generale per saggiare la fattibilità delle sue mire imperialistiche in Europa e la capacità o meno di una risposta difensiva efficace dell’occidente. Che da mesi ha rallentato, ritardato o interrotto l’unica cosa che serva per fermare Putin, cioè le forniture di armi e munizioni. Si sta verificando, in questo modo non ufficiale, l’effetto sanguinoso di quanto richiesto da chi chiedeva lo stop alle forniture militari all’Ucraina credendo, o facendo finta di credere, che indebolire o disarmare unilateralmente l’Ucraina avrebbe fatto cessare la guerra. La minore capacità difensiva dell’Ucraina sta portando solo alla ripresa dell’offensiva russa e a nuovi massacri. Putin non ha rinunciato ad arrivare a Kjiv. E se questo accadesse non avrebbe più freni a realizzare la sua strategia dichiarata di una Europa asservita alla sua Eurasia da Vladivostock a Lisbona.
E’ questo che vuole l’occidente? E’ questo che vogliamo noi europei?Sappiamo di certo che è questo che vorrebbe Trump se fosse eletto presidente. Lui odia l’Europa, gli europei e la nostra civiltà che non capisce. La sua brutalità lo mette in sintonia con Putin.
Sappiamo anche per certo che in Europa e in Italia ci sono politici che, per convinzione o opportunismo, sostengono da sempre posizioni che direttamente, come Salvini, o indirettamente, come Conte, favoriscono la politica di Putin.Al di là delle chiacchiere obbligate, come sull’assassinio di Navalny, preferirebbero un’Europa cedevole alle mire Russe. Forse immaginando che la bestia si sazierebbe con la sola Ucraina. Come immaginavano gli inglesi, prima di Churchill, che Hitler si sarebbe saziato annettendo i Sudeti.
Ignoranti della legge obbiettiva della storia, inadatti a governare una democrazia e a saperla difendere. Ma l’ipocrisia dell’occidente e il disorientamento stracco dell’Europa può costarci caro. Molto caro perchè è quello, come ha detto chiaro il ministro della difesa tedesco, che può portare la guerra russa oltre l’Ucraina e fino da noi nel giro di quattro anni.
Dunque c’è bisogno che l’occidente reagisca subito con una deterrenza militare che impegni solidalmente tutte le economie per far capire a Putin che la strada della guerra a pezzi che ha in mente non vincerebbe mai.Svegliati Europa, basta chiacchiere ipocrite e inutili! Non siamo l’orto di guerra del Cremlino!