Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
LA COMUNICAZIONE
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I morti a Gaza sono tanti, e qualsiasi persona innocente, specie un bambino, è sempre un morto di troppo.
Questo vale sempre, vale per le vittime del 7 ottobre, ma anche per le centinaia di israeliani morti per i razzi di Hamas.
Ed ovviamente vale per le vittime civili di Gaza.
Molte meno che in altri conflitti (si pensi ai 300.000 morti della guerra in Siria, perlopiù vittime dell'aviazione russa), ma sempre e comunque troppe.
Tutto ciò dovrebbe indurre a ripudiare la guerra come metodo per la regolazione dei conflitti internazionali, ed a condannare chi le guerre le inizia, sia Putin o Hamas.
O, per restare al conflitto arabo-israeliano, chi ha rifiutato in passato il Piano di Partizione dell'Onu, o qualsiasi offerta di pace dei vari governi israeliani.
Prevale invece una narrazione per cui le vittime sono solo da una parte, ed ogni episodio, anche minore, viene diffuso ed esaltato come una prova dell'intrinseca malvagità degli israeliani, meglio dire degli ebrei.
Che poi, di questo si tratta.
Una delle accuse più ricorrenti è che "fanno agli altri quello che i nazisti hanno fatto a loro" e qui, cade il confine tra la critica alla politica dello Stato israeliano, e l'antisemitismo.
Ad essere sotto accusa non sono i politici israeliani, e nemmeno solo (!) gli abitanti di Israele, ma l'intera comunità israelitica.
Non a caso, si inventano accuse pesantissime (genocidio, pulizia etnica) senza prendersi la briga di documentarle, senza dimostrare, dati alla mano, che effettivamente la popolazione palestinese sta drammaticamente diminuendo di numero.
Cosa che non è, dal Censimento Britannico del 1922 ad oggi la popolazione araba della Palestina è passata da 600.000 a 6 milioni, aumentando di circa 10 volte (in raffronto, la popolazione italiana è cresciuta, nello stesso periodo, di solo 1,3 volte).
Soprattutto, il grosso dell'aumento si è avuto DOPO l'occupazione israeliana di Cisgiordania e Gaza.
Nei due territori la popolazione è cresciuta da 1 a 4,4 milioni, mentre era rimasta stabile, intorno al milione, durante l'occupazione giordana ed egiziana.
Gli arabi che vivono in Israele, invece, sono aumentati da 160.000 a 1,8 milioni dal 1950 ad oggi.
11 volte.
Ma che importa?
Si continua comunque a dire che c'è un progetto di sterminio.
Fatto alquanto male, a quel che pare.
Lo stesso è per la guerra in corso.
Anche a prendere per buone le cifre di Hamas, per sterminare tutta la popolazione di Gaza, di questo passo, ci vorrebbero 30 anni.
E un secolo per tutta la popolazione palestinese, Cisgiordania inclusa.
E senza contare che degli oltre 30.000 morti almeno 1/3 sono militanti di Hamas, cosa che tutti dimenticano.
Proliferano invece foto e video, non si sa quanto veri, di bambini feriti o uccisi.
Che senz'altro ci sono, e qui non lo si vuole negare.
Ma sono anni che le agenzie di informazione palestinesi diffondono video che poi si rivelano falsi, se si guarda l'intera sequenza i morti resuscitano, ed i bambini ridono.
Le scene più raccapriccianti e di maggiore impatto emotivo, passate senza controllo nelle TV, sono false, e costruite ad arte.
In un conflitto precedente si vedeva un padre con una bambina sanguinante in braccio che correva USCENDO, e non ENTRANDO, in un ospedale.
Chiaramente una scena finta, ma cosa importa?
Lo stesso si può dire per le notizie infondate, ad esempio il caso di un ospedale in cui un bombardamento israeliano avrebbe causato 500 morti, salvo poi scoprire che in quel piazzale 500 persone proprio non ci stavano, e la causa della esplosione era un razzo di Hamas ricaduto a terra, provocando 10-12 morti.
C'è un problema serio, di verifica degli episodi.
Le Forze Armate israeliane, prima di dare la loro versione dei fatti, fanno indagini interne, guardano le riprese aeree, interrogano i militari, e questo richiede tempo.
Mediamente, un paio di giorni.
Ma nel frattempo la versione di Hamas ha fatto il giro del mondo ed è diventata la verità ufficiale.
Tanto, chi crede agli israeliani?
Hanno interesse a mentire, mentre quelli di Hamas sono specchiati gentiluomini.
L'abbiamo visto.