L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Rastrellato dai tedeschi.
Ricordi di un ragazzo catturato alla “Romagna” nell’agosto del 1944 e della fuga per tornare a casa
Venerdì 19 aprile la presentazione del libro al Magazzino di Antonio
Il terzo e penultimo appuntamento con la rassegna di libri a cura della biblioteca di Molina mon amour riguarda la storia locale, più precisamente quella legata alla Resistenza.
Venerdì 19 aprile, alle 17.30, al Magazzino di Antonio, si parlerà della storia di Lido Pecchia scritta dalla nipote Marta: Rastrellato dai tedeschi. Ricordi di un ragazzo catturato alla “Romagna” nell’agosto del 1944 e della fuga per tornare a casa pubblicato da Tralerighe Libri.
Con l'autrice e il protagonista della storia interverrà il presidente di Molina mon amour, Gabriele Santoni. Ingresso libero.
Il libro
Questo diario, scritto quasi ottant’anni dopo i fatti narrati, raccoglie una testimonianza diretta della Seconda guerra mondiale filtrata attraverso le esperienze di un ragazzo, che ad appena quindici anni venne catturato e deportato dai nazisti.
Rifugiato con la madre e le sorelle sui Monti Pisani, nella zona denominata "La Romagna", nella notte tra 6 e 7 agosto 1944 Lido fu rastrellato insieme a circa altri trecento uomini dalla divisione tedesca 16. SS-Panzergrenadier-Division Reichsführer SS, responsabile delle maggiori stragi naziste di civili in Italia.
Fortunatamente separato dal gruppo di uomini che venne fucilato pochi giorni dopo, il ragazzo prese parte suo malgrado alla deportazione verso il Reich al fianco della Wehrmacht.
Giunto a Fanano, dopo due mesi di cammino lungo la Linea Gotica, Lido prese coraggio e decise di tentare la fuga.
La sua forza d’animo, le sue ottime conoscenze geografiche e il ricordo sempre presente dei suoi familiari gli permisero di intraprendere il viaggio di ritorno verso casa.
Grazie anche all’aiuto disinteressato di alcune persone incontrate durante il tragitto, Lido poté riabbracciare sua madre e le sue sorelle nel novembre 1944.
L’autrice
Marta Pecchia nasce a Pisa, dove consegue il diploma di scuola secondaria di secondo grado al liceo scientifico Ulisse Dini. Successivamente prosegue gli studi all’Università di Pisa, laureandosi in Lingue e Letterature Straniere e poi in Linguistica e Traduzione, specializzandosi in traduzione letteraria dall’inglese e dallo spagnolo.
Da sempre appassionata di scrittura e letteratura, ha deciso di mettere su carta l’esperienza di guerra del nonno, in modo da tramandare la sua testimonianza ai posteri.
Per la componente storica del racconto si è avvalsa della collaborazione con Gabriele Vietina, membro dell’Associazione Toscana Volontari della Libertà di Lucca e del Centro Studi di Storia Contemporanea “Carlo Gabrielli Rosi”.
Il protagonista della storia
Lido Pecchia nasce nel 1929 a Colognole, nel comune di San Giuliano Terme. Trascorre la sua giovinezza nel suo paese natale fino al matrimonio con Anna Rita, quando si trasferisce a Molina di Quosa, dove vive tuttora.
Ha due figli, Alessandro e Alberto, e quattro nipoti, Filippo, Marta, Ottavia e Laura.