L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
‘’Alfonsina. La donna che arrivava sempre ultima’’, lo spettacolo nato dalla penna sensibile e attenta di Stefano Benedetti, sta macinando chilometri su chilometri.
Dal debutto al teatro Rossini, nel settembre 2021, Alfonsina, alias Daniela Bertini sulla scena, ne ha macinata di strada, raccontando la sua storia sui palchi di teatri locali, non solo in Toscana… arrivando fino a Trieste!
Domenica 21 aprile alle ore 21,15 sarà in scena al teatro Vittoria di Cascine di Buti, nell’ambito della Rassegna Rosso di Scena organizzata da Fita provinciale Pisa e UITL:
Poi, a maggio, Alfonsina riprenderà a pedalare e a raccontare la sua storia, in occasione dei Cento Anni dal Giro d’Italia del 1924, a cui Alfonsina, unica donna nella storia del Giro, prese parte, e sarà su altri palcoscenici, tornerà a Trieste (grazie all’Alabarda Bike Team Trieste) e in altre città d’Italia.
Lo spettacolo porta in scena la vita della famosa ‘’Regina della pedivella’', racconta la sua passione per la bici, grandissima e importante, fin da bambina, le sue difficoltà in quanto femmina a vedere accolta la sua scelta di correre in bici, questa sua passione che la accompagnò per tutta la vita, fino a quando aprì una bottega di riparazioni a Milano.
E la protagonista è proprio una bottega di riparazioni di biciclette: un luogo di ricordi, dove il racconto si snoda in un modo che potremmo azzardare a definire ‘brechtiano’.
L’attrice è talvolta narratrice, talvolta personaggio; potrebbe essere una sorta di fantasma di Alfonsina, che torna nella sua bottega e ritrovando i suoi attrezzi, i fascioni, la sua bicicletta, si accende nel racconto che non è lineare, ma costruito per flashbacks che attraversano gli episodi più significativi della sua vita, personale e sportiva.
Un team di tutto rispetto si è formato per questo spettacolo per portare in scena una storia unica, bella, emozionante.
E Daniela Bertini, sostenitrice del motto ‘ non si finisce mai di imparare’, ha cominciato a preparare lo spettacolo andando a fare pratica in un laboratorio di riparazioni di biciclette per poter meglio capire e provare la fatica ma anche le sensazioni della protagonista della storia, che negli ultimi anni della sua vita (una vita vissuta sempre di corsa, in bici sulle strade e anche, per un periodo, in un circo) aveva aperto una bottega di riparazioni di biciclette a Milano.
Fatica, sudore, cadere, rialzarsi, sporcarsi le mani: ecco, la metafora della vita ciclistica di Alfonsina è la stessa che ha vissuto l’attrice con la guida del regista Federico Meini, con la stessa determinazione e volontà di essere in grado di affrontare questa sfida di portare sul palcoscenico, dopo anni (più di trenta!) di teatro comico, di spettacoli per l’infanzia e di teatro di strada, un monologo intenso ed originale, scritto con la profondità e la cura che caratterizza i testi del Benedetti (che ha curato una seguita e apprezzata rubrica di biografie su www.lavocedelSerchio).
Un testo e quindi uno spettacolo che racconta sì la storia di Alfonsina ma soprattutto ci fa scoprire le sue paure, i suoi tormenti, le sue lotte, le sue sconfitte e le sue rivincite interiori, tra corse, polvere, saliscendi, fatica e forza di volontà.
Ce la racconta proprio lei, Alfonsina, portandoci nella sua bottega, a Milano, tra ruote di bicicletta, camere d’aria da riparare e la ‘’morca’’ sugli attrezzi e sulle mani.
E ci ricorda che nessun sogno è troppo grande per essere inseguito, ci ricorda che con l'impegno e una passione sconfinata, l'impossibile diventa possibile, per chiunque, uomo o donna. Quale storia migliore per questi giorni, in cui ricordiamo l’importanza di una società che possa offrire pari opportunità a tutti i suoi cittadini e cittadine.
Insieme a Daniela, sul palco, Matteo Marranini e il giovanissimo Francesco Giacomelli, che interpreta un piccolo affezionato cliente di Alfonsina, insieme ad alcuni attori e attrici di AtTieSse teatro Spettacolo.
DOMENICA 21 APRILE ORE 21,15
TEATRO VITTORIA
CASCINE DI BUTI
Info e prenotazioni:
info@butiteatro.it
0587724548 (dalle 9 alle 12)
Testo originale di Stefano Benedetti
Con Daniela Bertini,
Francesco Giacomelli, Matteo Marranini, Michelangelo Roncella
Regia di Federico Meini
Disegno luci Antonio Vettraino
Aiuto regia/fonica/luci Alessandro Braccini
Scenografia di Associazione Il Gabbiano e Simone Pallini
Si ringrazia per gli oggetti di scena CicliMoto Francesco Longo e Eraldo Baglini
Consulenza musicale Sara Nannipieri
Foto di scena Francesco Sinni
Videoriprese Mario Russo