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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Che tempo che fa - di Michele Serra
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di Fernando Bezi
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Mazzarri e Boggi (Lista Boggi Sindaco)
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di Bezzi Fernando - 2025-04-17bezzifer
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Rosanna Betti
per Fiab Pisa
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
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25 APRILE 1945

23/4/2024 - 8:17


 Il 25 aprile 1945 sul nostro calendario è segnato come: festa civile Nazionale per la definitiva liberazione dell'Italia dal nazifascismo.
 Molte sono le manifestazioni, le iniziative, anche qui intorno a noi, per spiegare, ricordare, gioire della fine di quel terribile periodo.
 Col passare degli anni si sta facendo sempre più numerosa la presenza di donne nei luoghi dove la “storia”, quella che poi sarà scritta nei libri,  si studia, si riscrive, si interpreta: università,  accademie, case editrici di donne, “ la società delle storiche”, fondazioni, associazioni … e i prodotti nuovi della presenza in questi luoghi di donne si rendono via via sempre più evidenti. Un lento ma continuo, inarrestabile cambiamento dalla “ storia” vista come somma  di guerre, invasioni, distruzioni e morti, spostamenti di confini, storie di grandi personaggi alla guida di grandi  eventi alla “storia”  delle popolazioni, della vita della popolazione tutta. Mettere a fuoco in modo nuovo cosa accadeva in quei giorni. Queste storiche hanno portato alla luce la partecipazione armata alla Guerra di Liberazione italiana da parte di tante donne con le armi o in attività parallele alla guerra. Lo studio attento  con sguardo di donna nuovo delle attività quotidiane di metà della popolazione italiana può farci guardare la storia per esempio dei due o tre anni che precedono il 25 aprile 1945 come quella di un popolo che continua a vivere, a procurare il cibo, a fare i figli , a dare rifugio ai braccati, a cucire vestiti, a curare in ogni sua forma la vita mentre cadono bombe. Si coltiva la terra;  dovunque c'è un pezzetto di terra si inventa un orto, sì allevano preziosi animali da cortile. E tutta questa attività è svolta soprattutto dalle donne mentre gli uomini, come descritto dalla storia ufficiale, stanno facendo tanto altro.
 
 Cosa cambia dal guardare le battaglie e i loro eroi a guardare chi mantiene viva la possibilità concreta che se una fine della guerra poi ci sarà si potrà trovare, oltre alle macerie, gente ancora viva, vestita, nutrita, curata e magari affettivamente resa fiduciosa del futuro?
E oggi bisogna fare molta attenzione ai gesti quotidiani che permettono il proseguire della vita osservandoli, valorizzandoli: non   darli  per naturali e scontati.
Dallo zoom fotografico del 200 mm puntato su quel particolare di quella battaglia di quel personaggio ad ingrandito al grandangolo del 29 mm ad inquadrare tanta vita diffusa apparentemente poco significativa che è semplicemente quello che permette l'esistenza di tutto il resto.
Matilde Baroni



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23/4/2024 - 13:59

AUTORE:
AUTRICE Sofy

Cara donna sei stata, da sempre, una creatura versatile (sai fare di tutto), disponibile (ti arrangi e con poco riesci a dare tanto), sensibile (sei in prima linea a soddisfare i bisogni e le necessità della famiglia e in qualsiasi ambiente tu operi), istruita (ti aggiorni per essere sempre al passo coi tempi), compassionevole (se ti resta un lasso di tempo fai anche volontariato) e libera e intellettualmente onesta...
Ti prego resta così come sei!