none_o

Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

Comune di San Giuliano Terme - comunicazione
none_a
Prefettura di Pisa – Ufficio Territoriale del Governo
none_a
Massimiliano Angori
none_a
. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....

per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com

per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Di Gavia
none_a
di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
none_a
di Mollica's
none_a
Di Siciliainprogress
none_a
C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
di Mario Lavia
Amaro lucano - La retromarcia di Schlein è la prova che non controlla più il suo partito

23/4/2024 - 9:11

Amaro lucano - La retromarcia di Schlein è la prova che non controlla più il suo partito


La segretaria del Pd ha rinunciato a inserire il suo nome nel simbolo, anche per le critiche private di Mattarella. Dopo la rivolta della sinistra e dei grandi vecchi, dovrà farsi valere alle Europee, ma non sembra piu salda al comando

Fermati Elly, fermati adesso: e lei si è fermata.

Dopo ventiquattr’ore di ennesimo psicodramma, grande specialità della casa, Elly Schlein si è resa conto che anche il donchisciottismo ha un limite, e dunque ha rimesso nel cassetto l’idea di inserire il suo nome nel logo del Pd cosa che, a suo dire, avrebbe portato voti, ma era risultata «divisiva», aggettivo in realtà blando rispetto alla sollevazione generale che si era registrata fuori e dentro il partito.
Un’idea che – secondo quando risulta a Linkiesta – è stata privatamente criticata anche da Sergio Mattarella che a qualche interlocutore ha mostrato il suo fastidio per questa improvvisa scelta di personalizzare il confronto politico, una idea, notiamo noi, estranea alla cultura dei cattolici democratici. 
Dopo la bordata pubblica di Romano Prodi contro chi si candida e poi resta in Italia, si era anche aggiunta, e con forza, la capolista al Sud Lucia Annunziata che intelligentemente aveva aggiunto un altro argomento fortissimo, in sostanza chiedendo come fosse possibile battersi contro l’elezione diretta del premier e contemporaneamente personalizzare così il partito: «La scelta del nome nel simbolo mette il Pd sulla strada dell’accettazione dello stesso modello. Su molte cose in un partito si può mediare, ma non su questioni di questo rilievo». Meglio lasciar perdere. E tuttavia il danno d’immagine era ormai stato fatto. 

Questa disavventura tra l’altro ha svelato un dato politico interno molto serio, e cioè che Schlein non dispone più con certezza di una maggioranza, ma se la deve cercare di volta in volta, dato che la sinistra interna per la prima volta l’ha mollata e che tutti i grandi vecchi s’interrogano sulla tenuta politica della segreteria: e dunque non parliamo di una leader sotto tutela, ma indebolita sì. 
Resta così tutto come prima, con Schlein capolista solo al Centro e nelle Isole: anche lo spauracchio di inserirsi in tutte le circoscrizioni è stata una pistola scarica, le liste erano state chiuse dalla direzione, impensabile rimettervi mano. Vicenda chiusa con perdite evidenti. E tutto questo nel giorno stesso in cui il Pd è andato incontro alla «ennesima batosta», come diceva Nanni Moretti in Ecce bombo, batosta attesa e dunque psicologicamente già digerita. 
In Basilicata il Pd ne aveva combinate troppe per poter pensare di essere competitivo contro il presidente di destra uscente, Vito Bardi, che ha rifilato un bel po’ di punti allo sfidante Pd-M5s Piero Marrese. Una competizione stranissima, questa della Basilicata, che alla fine pesa molto meno della leggendaria Sardegna, quando parve che i tempi stessero per cambiare, o dell’Abruzzo, che ci disse che i tempi non stavano cambiando affatto.

Ora il Pd parte per l’avventura europea con una segretaria che deve superare, e bene, il venti per cento. E forse non basterà neanche, a chi già chiede una nuova fase.

 










+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri