In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario.
1 maggio festa del lavoro
Noi donne in questa giornata possiamo osservare con uno sguardo nuovo tutte quelle mansioni straordinarie a noi assegnate dalla cultura attuale. Ad esempio tenere in ordine e pulita la casa, occuparsi del nutrimento di tutti i componenti del gruppo familiare, animali compresi, che va dall’allattamento dei neonati all’ organizzare tutta una serie di servizi indispensabili per il mantenimento in vita della famiglia: organizzare e o fare la spesa, cucinare, tenere in mente le varie necessità dei diversi componenti parentali.
Generalmente è dato per scontato che spetti a noi donne la gestione dell’igiene personale di tutti i componenti: lavare, qualche volta stirare, programmare anche la cura personale comprensiva di terapie, dei piccoli e degli anziani non autosufficienti. Soprattutto la consuetudine ci porta a sentirci comunque sempre responsabili di tutto l’andamento dell’economia complessiva della casa e, anche quando veniamo aiutate in questa gestione siamo noi che ci sentiamo e siamo responsabili della gestione di questi aiuti.
Cosa vogliamo dire con tutto questo?
Vorremmo che si prendesse visione e consapevolezza di tutto l’impegno che una donna mette all’interno della famiglia, perché abbiamo capito che queste stesse azioni e lavori fatti al di fuori del gruppo familiare sono pagati, remunerati, riconosciuti come vero lavoro.
Non più schiave di tutti quegli obblighi all’interno della casa, ma donne che anche tra le mura domestiche hanno la piena consapevolezza di stare svolgendo veri e propri lavori.
Invitiamo quindi chi legge questo nostro articolo ad inviarci delle proprie riflessioni.
La Redazione di Spazio Donna