Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
Buonasera mi è arrivata questa mail con preghiera di pubblicazione e veramente, data la schiettezza dello scritto e la difficolta dello spazio della natura del raccontino, non vedo altro che sia questo quello giusto: la gente c’è e il paese pure.
Buona lettura
C'era una volta, giustappunto ieri ma potremmo anche fare domani… allora cosa volevo dire? Si...che c'era, c’è e ci sarà una città perfetta, bella, bellissima, oltremodo bella...Una città che si affaccia su un mare verde bottiglia, pieno di pesci rosso magenta e con una spiaggia di sassolini scricchiolanti. Il cielo sopra è azzurro pervinca percorso da nuvole bianche come pecorelle
che se ti sdrai a pancia in su' le vedi correre veloci, chissà dove...dove? Dimmelo tu. Ci sono case bianche abbaglianti e stradine di ciottoli tondi, profumate di mille odori, lontani e vicini. Ci abita gente di ogni colore, con voci diverse e tutte uguali. È una città aperta verso il mondo, ci sgambettano nonni e bambini, alla ricerca dei rossi pesciolini…Ci puoi trovare bastioni allungati verso il mare, librerie a più piani, giardini sbilenchi e giornate di vento e sole. È una città preziosa, di quelle da ricordare, vivere ed annusare. Sono sicuro che la puoi trovare, oltre ai tuoi sogni, in mezzo ai tuoi desideri. Con l’aquilone, la barca, la bicicletta ci puoi arrivare...
Noi queste visoni le abbiamo sul nostro litorale.
Ho indagato e risulta che lo scrittore sia sardo e tutto si spiega con: “tutto il mondo è paese”.