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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Alda Merini una donna che mi rappresenta

14/5/2024 - 8:17


 
Abbiamo ricevuto in Redazione di Spazio Donna il pensiero di Sonia Orsini e lo pubblichiamo volentieri.

Quello che scrive Alda Merini lo trovo affascinante perché mi fa percepire e focalizzare meglio su quelle che possono essere le polarità della nostra esistenza. Ciò che leggo nelle sue parole è la bellezza spudorata del proprio pensiero lontano da schemi e giudizi o pregiudizi per la malattia mentale. La diversità non è contraddizione con quella che sembra essere la manifestazione di sé stessa. 

A volte ci identifichiamo con una nostra polarità più sviluppata e rimaniamo dentro per meglio rassicurarci, magari nel tempo scopriamo che ci sono tante Alde in giro per il mondo...  

 

Tratto dal libro Dio arriverà all'alba -  uno spaccato di quotidiano di Alda Merini

 

 «Certe volte in manicomio me ne diventavo così triste e malinconica da non avere più voglia di nulla. Ma mai sprofondavo del tutto. Mi veniva in testa di ricominciare a studiare. E poiché non potevo mi applicavo a studiare le facce delle persone, le loro storie, i loro principi, le loro tremende odissee. Ce n'era di cose da imparare se volevi anche se mancavano i libri.

In manicomio eravamo tutti smunti, smarriti, anoressici, quel che ci davano da mangiare non sapeva di niente e noi mangiavamo soltanto quel tanto che bastava per poter ingurgitare le medicine.

Eppure mi piaceva la vita, l'amavo e la descrivevo, anche se non scrivevo, con me stessa.

Ricordavo e abbellivo nella mia testa.

Mi sembrava come sempre di essere una scrittrice semplice e umile.

La grandezza la lasciavo volentieri agli altri.

Era bello comunque essere insieme agli altri, anche se eravamo tutti pazzi, tutti con "diverse tazze da rimettere a posto nella credenza".

Ci guardavamo negli occhi l'uno nell'altro e un mezzo sorrisino ci scappava sempre. Perché eravamo vivi e in un certo qual modo eravamo belli, checché ne dicessero tutti gli altri».

Alda Merini



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