In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario.
Dedicato a Sofy.
Una lettrice, che si firma Sofy, scrive in un commento sulle flash che: “vorrei tanto non perdermi qualche attimo di eternità locale ritratta con profondo amore e grande maestria...e allora?”.
Dato che il commento era sulla mia mostra appena passata al Teatro del popolo di Migliarino, ho preso come una richiesta a me che fotografo non con “grande maestria” ma con tanto amore sì.
L’amore mio, ormai lo sanno anche a Luicchio, è per Bocca di Serchio e questa foto mi ha sconvolto come nessun’altra: l’agonia e poi la morte della nostra spiaggia.
Guardate come era florida e bella e pensate come si ridurrà poi con il passare degli anni fino a sparire e poi rinascere e poi ridursi ad una penisoletta di rena, ultimo ricovero per i gabbiani.
Carissima Sofy questa è tutt’altro che “eternità locale”, ma noi siamo i seguaci dell’Araba fenice e non siamo neanche tanto campanilisti, almeno per questa volta, e diciamo pure che questa sabbia farà la fortuna della Marina di Vecchiano!
Almeno si spera!