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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Di Andrea Paganelli
Un po di geopolitica domenicale sul divano

27/5/2024 - 13:04


UN PO' DI GEOPOLITICA DOMENICALE SUL DIVANO...

(pubblicata di lunedì)

Ovvero, "imperialismi"vecchi, con mentalità  nuova, e "imperialismi" nuovi... ma con mentalità vecchia...



L'attenzione sì sta spostando da un po'  di tempo sul mar Baltico, e a determinare questo è ancora la Russia, la quale, come avrete letto sta cercando di rideterminare i confini in quell'area... 

La Russia infatti, ha avanzato, la scorsa settimana, più  che una proposta (come di solito in diplomazia si dovrebbe fare) una DETERMINAZIONE UNILATERALE, peraltro già approvata dalla Duma (come se questa fosse un organismo internazionale), per ridisegnare la mappa del Mar Baltico, in merito alle acque territoriali di quel mare, espandendo la sua "rivendicazione" anche su altre acque che, a suo dire, fanno parte del territorio russo.



Stranamente poi, ma neppure più di tanto (perché ormai è un "modus operandi" ripetuto) la "determinazione/proposta", nei giorni successivi, è rapidamente scomparsa dal portale del governo russo su cui era stata pubblicata. E perché? Perché ci sono state immediate proteste dei leader di Lituania, Finlandia e Lettonia, molto sensibili, e diciamo pure anche "prevenuti" (a ragione), rispetto alle mosse russe, ma intanto gli atti restano.



L'attenzione, così confermano le indiscrezioni delle varie intelligence, si sta spostando sull'isola di Gotland, che è diventata un vero e proprio obiettivo di Vladimir Putin (vedi cartina). 

Ne è convinto anche il comandante dell'esercito svedese Micael Bydén: "Sono sicuro che lo zar abbia entrambi gli occhi puntati sull'isola. Perché l'obiettivo di Putin è quello di controllare il Mar Baltico", ha detto. 



La Svezia è entrata nella Nato all’inizio di marzo (e tralascio tutte le valutazioni sul perché, ma probabilmente proprio a causa delle azioni russe), e l'isola di Gotland, ha un ruolo "pienamente" strategico su tutto il quadrante; ovviamente, è bene dirlo, per chi ragiona con logiche militari aggressive, cosa che non si può certo dire per la Svezia, contrassegnata da decenni di neutralità. L'isola comunque ha una posizione centrale, situata com'è a circa 50 miglia dalla costa svedese e 150 miglia dall'exclave russa di Kaliningrad (dove peraltro, è bene ricordare, ci sono i missili russi puntati sulle capitali europee).



L'isola ha una popolazione di appena 60.000 abitanti, e ovviamente anche una presenza militare, che la Svezia ha incrementato, la Russia la vede come una minaccia, come ho detto secondo una mentalità di tipo militare (quindi "imperialista") che continua ad essere l'unica, ormai da tempo, praticata dal Cremlino.



I vari rapporti di intelligence parlano già di varie tattiche, che, a parte gli ormai consueti e ripetuti sconfinamenti di aerei militari, chiamano in causa anche le vecchie petroliere russe, che trafficano quel mare in lungo e in largo (anche se ormai con poco petrolio) trasportando vari altri materiali, utilizzati sopra e sotto la superfice del mare, spero comunque, che chi vuole commentare si informi prima sulla libertà di navigazione nel mar d'Azov oggi, tanto per avere un paragone.



Ovvio che, con tutti questi movimenti, e con un occhio rivolto anche all'Ucraina, e in particolare alla sorte dell'isola dei Serpenti (vicino al porto di Odessa), la Svezia abbia deciso di provvedere al rafforzamento delle difese di Gotland, che, ai tempi di Gorbacev e successivi, era addirittura stata smilitarizzata. 



Ma penso, per comprendere meglio, che sia opportuno, riavvolgere un po' il nastro e tornare indietro, proprio per valutare oggettivamente chi è portatore dell'atteggiamento maggiormente aggressivo, partendo, come faccio spesso, dalla cartina, e da considerazioni logiche, le cartine, come dico spesso, lasciano meno spazio ad interpretazioni...



Guardiamo quindi la cartina, la Russia si affaccia sul Baltico con il proprio territorio nella parte a est, nel golfo di Finlandia, ma anche con le coste della enclave di Kalinigrad (territorio russo armatissimo, anche di testate nucleari), che è a poca distanza, e più a sud della stessa isola di Gotland, da cui la logica porterebbe a pensare che l'isola può essere considerata "obiettivo", solo secondo quella mentalità "imperialista" di cui sopra, dato che la Russia ha già l'affaccio su quella zona di mare proprio con l'exclave, a che gli servirebbe anche l'isola, se non per esercitare un rigido controllo militare su tutto il quadrante? Insomma la cartina parla da sola, e come mia abitudine non traggo conclusioni, ognuno può farlo da solo.



Ma una precisazione ulteriore va fatta, e anche una considerazione su cui riflettere... 

Quando ho messo nel titolo "imperialismi vecchi e nuovi" intendevo appunto confrontare due mentalità assai diverse... Infatti non si tratta di confrontare due "imperialismi", ma i contenuti che li compongono, l'imperialismo per certi aspetti è anche una "modalità" o un "approccio", vediamo allora cosa effettivamente si confronta nel mondo, chiamando le cose con il loro nome...



Da una parte c'è la libertà delle persone in tutte le sue coniugazioni, e la libera circolazione degli uomini e delle merci, oltre che dei commerci e molto altro, dall'altra una visione dei territori modellata secondo un concetto di dominazione e influenza militare da esercitare sugli stessi (qual'è l'imperialismo?) a prescindere dalle libertà di cui sopra, fino alla pretesa di poter limitare, o impedire, proprio quella libera circolazione di uomini, merci ed altro, appena accennata. 

La riprova di questo è costituita appunto dal blocco delle navi ucraine cariche di grano per l'Africa (che non avevano niente a che vedere con il Donbass) o dagli attacchi alle navi commerciali nel mar Rosso, da parte dei ribelli sostenuti da Iran e Russia.



Ora, sinceramente, e concludendo, nessuno impedisce alla Russia di navigare dove e come vuole anche nel mar Baltico. E qui torna l'eterna domanda semmai per fare cosa? Perché un conto è vivere pacificamente con gli altri popoli vicini, fare scambi culturali e commerciali, insomma "aprirsi" all'esterno... Altra cosa è invece isolarsi, ritenersi superiori, ed esercitare dominio sugli altri. 

In sostanza cosa ha da offrire oggi la Russia al resto del mondo? Sul piano culturale assistiamo ad una involuzione pericolosa, che si spinge persino a voler cambiare (falsificare) la storia, e a riscriverne persino i libri nelle scuole. 



Sul piano economico si potrebbe scrivere un intero libro, e per evitarlo lo riassumo in alcuni interrogativi che spero facciano pensare: 

chi è oggi che compra televisori, frigoriferi, e altri elettrodomestici russi? Oppure automobili ed altri prodotti con elevata tecnologia? 

Questo interrogativo aprirebbe uno scenario enorme che comporterebbe di scrivere ancora molto pagine sui modelli sociali nel mondo, sulla involuzione dell'economia russa, sulla arretratezza nelle tecnologie, sull'isolamento (generato dalla presunzione culturale), rispetto al resto del mondo.



Concludo veramente... vediamo allora di non fare confusione sui concetti, non esiste "l'espansione della Nato", esiste più semplicemente l'ampliamento di modelli sociali ad altri paesi e popoli, che vogliono volontariamente adottarli, e non vogliono essere dominati o sottomessi; che chiedono semmai alla Nato non di conquistare altri territori ma più semplicemente di essere protetti, e se non ci fosse quella paura non ce ne sarebbe neppure bisogno. Il problema è che nessuno vuole invadere la Russia, semmai il contrario.

La Russia stessa è libera di circolare e navigare anche nel Baltico come vuole (già lo fa), e per questo non ha bisogno di espandere il suo controllo militare all'isola di Gotland o di altri territori. 

Dov'è l'imperialismo? 😠

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