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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Voulez vous...(?)

28/5/2024 - 11:46


 
Voulez vous,

voulez vous,

voulez vous danser
avec moi

questa musica

ha il ritmo

che piace a te

che vuol dire
ti va di

ballar con me

mani su

mani giù

mani dove vuoi

questa musica

è il ballo

che piace a noi

anche tu

proprio tu

che non balli mai

anche tu

salta su

balla insieme a noi

questa musica

è un'isola

in mezzo al mare

basta chiudere

gli occhi

e verrà da te.


Così cantavano i Ricchi e poveri quarant’anni fa ed io adatterei il titolo a: “Voulez vous manger avec moi”, ma sarei tacciato da schifoso.

 

Vabbè, le mangio da “muà”!

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30/5/2024 - 14:54

AUTORE:
Duilio

Non ci trovo nulla di male nel consumare le chiocciole d terra, del resto quelle di mare sono cotte e mangiate senza troppi scrupoli da sempre...
Sono gustose, nutrienti e mi pare anche non nocive al colesterolo, per giunta gratuite e a chilometro zero...

30/5/2024 - 14:26

AUTORE:
ki u bi (alla cinese)

in Cina quest'anno fanno festa al "drago" come simbolo propiziatorio e invece da noi siamo dentro a quello della "chiocciola" che reca danni enormi alla verdura dei nostri piccoli orti o giardini.
Non si era mai visto un così alto numero di questi animaletti.
Minimo minimo allora il: "te mangiare a me e io mangiare a te".

29/5/2024 - 12:52

AUTORE:
Nativo Baldinacca

Siamo stati anni a magnificare la dieta mediterranea e poi per forza maggiore siamo anche ricorsi all'autarchia nel ventennio fascista per le sanzioni imposte dal mondo libero.
Il surrogato di caffè della Vecchina e le forti sigarette fatte con il capo d'aglio era uno svicolare e purtroppo per noi che negli anni 70/80 con le acque dell'Ozzeri e gli scarti delle cartiere riversate nSerchio non c'è più verso di mangiare le bimbine dell'angiulle (cee)e le stesse anguille che da ragazzeto nzuppavo anche nel caffèllatte, c'erano a quintalate e in marzo un frittino di cannaiole prese sotto il setino eran meglio degli zucchini lessi, sosteneva mì pà😉.
La carne solo la domenica e per assurdo proprio il giorno del riposo (riposo? il bestiame era umanizzato, mangiava tre volte al giorno anche nei festivi e cacava/pisciava ad esposizione).

I piccioni più belli li comprava Rico, gli scaarnighi si friggevano noi, ll'ova le comprava la Virgigna e la pelle del conigliolo domenicale si dava alla Buggera per gheci lire x due gelati da cinque (da quindici per il compleanno).
Del maiale non si buttava via niente; anche se lo zampuccio e la carne sotto sale nel bigongio la mì zì Isolina ci faceva la minestra e poi quel triciagliolo lesso era per secondo e spesso; dato che il Moro del Tabucchi era a desinà con la tenda antimosche tirata, vedevo se non c'era vento che la spostava e via a freganni le cilige e più tardi e fii per riempir la pancia di varcosellina.
La fame leva il lupo dal bosco, nteso🙋‍♂️
Merli e passerotti eran proteine di carne che fagioli e patate/patate e fagioli non possedevano; ammenochè il cugino Renzo detto Pallenere, non ritornasse da 'ampi di colmata con la lepre in catana ed allora anche fra settimana era ciccia; enomacchè🤗.
Nessun di noartri si sarebbe sognato negli anni /50 di dire: povera lepre morta corun cazzotto fra capo e collo...
Nateduncane mangiavano tutta la buccia ntorno ai piantoni che sorreggevano le filate (filari dell'uva) e poi cascava nniosa.
Gli storni che nel /66 mangiarono l'intera vigna di sangiovese e di loro non c'era verso di chiappanne uno brutti rospi.
Dare e avere😉
E cosi le lumache che mi han divorato metà peperoni, metà insalata trapiantata ed altro ancora; ed io a brancatine le lumachine le stacco dal muro a da 'arciofi e ci governo le galline🤷‍♀️.

29/5/2024 - 10:56

AUTORE:
Rufus

Povere chiocciole!
Oltre a te che ne fai pietanza
anche le lucciole le succhiano
ricercandole a debita distanza.
So che ci sono bio allevamenti
gestiti da donne intraprendenti
Se il nostro futuro si fa duro
Alimentato da farine d'insetti
Sarà bene cominciare a pezzetti
A tratti, imboccando una via
Che porti sollievo agli animali
Fin qui vituperati stragiati
Senza alcuna pietà
anzi ipocrtitamente
Consumati perche'acquistati
Spezzettati e Confezionati
Ci illudiamo di non essere sanguinari
Soltanto perche' il lavoro sporco
Lo deleghiamo ai poveracci
Che pur di lavorare per sopravvivere
Si prestano a fare i boia nei mattatoi e nei macelli
Non pretendiamo di essere belli
Siamo pigri e dipendenti
Dal benessere...e mai contenti!

28/5/2024 - 18:29

AUTORE:
Dulcinea

No No No merci
Je n'en veux pas
Les escargots...
Io no, ma la mia Rughetta si,
ne è ghiottissima.
Appena il sole
Cominicia a riscaldare
La tartaruga viene a cercare
Annusa assaggia
E inizia a morseggiare
Quello che le narici
Le consigliano di fare
Solo allora vado a cacciare
Le chiocciole
Che si sono rifugiate
Sotto il bordo dei vasi
Da fiori, quelli grandi,
Le afferro e barbaranente
gliele schiaccio vicino
Immediatamente lascia
La frutta e il pomodorino
E sbrana letteralmente
La carne.
Con fatica stacca
boccone dopo boccone
Raccogliendo religiosamente
Tutta quanta la polpa.
Scarta accuratamente
I frammenti dei gusci
E si rintana al fresco
Dell'ombra delle ortensie
Dopo ogni scorpacciata
Lei si sente appagata
Io però mi sento
Un'assassina spietata.