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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
“anche il ritardo nella giustizia è di per se ingiustizia”
Sbragia sulla imminente riforma della giustizia

29/5/2024 - 22:48

Sbragia sulla imminente riforma della giustizia
“anche il ritardo nella giustizia è di per se ingiustizia”
 
        I recenti fatti di cronaca nazionale e locale in cui sono emerse condanne giunte dopo molti anni dai fatti o assoluzioni per reati non commessi hanno riportato alla luce la necessità, ormai impellente, di una riforma giudiziaria globale che ponga nuove fondamenta su quello che personalmente considero uno dei tre pilastri di una civiltà moderna, assieme a istruzione e sanità.

I cittadini italiani spesso assistono impotenti a fatti e a procedimenti lenti che in alcuni casi sfiorano i molti decenni, non di rado non solo e solamente per azioni “penali”, quelle che presuppongono indagini complesse e che vanno ad incidere sulle libertà personali ma anche, ormai purtroppo, per procedimenti “civili” e questo magari dopo che nell’evoluzione dei processi siano giunti rallentamenti per i più svariati motivi con la conseguenza di allungamenti di tempistiche o nuovi e costosi procedimenti che dal cittadino, dai loro familiari e dalle parti civili coinvolte significano ritardi, rinvii, nuove e costose udienze e incertezza non tanto e non solo del risultato, quanto anche della tempistica dello stesso.

Cause che sfiorano anche i venti anni per il primo grado di giudizio civile non sono così improbabili nel sistema giudiziario italiano e nel nostro paese e questo significa spesso che l’argomento del contenzioso diviene perduto nella notte dei tempi, momento in cui vi erano altri testimoni, magari scomparsi o deceduti, altre aspettative, memorie che si assottigliano, altre parti del contendere e che a distanza di così tanto tempo sfumano e assumono, per le tempistiche stesse dei procedimenti una “forma di ingiustizia” difficilmente giustificabile alla società civile e che viene dispensata proprio da quel sistema che invece sulla giustizia e sulla sua velocità dovrebbe rappresentare il massimo simbolo di una nazione. Così il cittadino, l’opinione pubblica non comprende più ciò che accade, si stupisce di una macchina che alle volte diviene così lenta e sfuma con le sue tempistiche la fiducia nell’intera struttura giudiziaria – e così mai dovrebbe essere - e del concetto stesso che di fronte alla legge siamo tutti uguali.

Ma uguali non siamo per chi capita ed è intrappolato in questi ritardi che spesso da lui non dipendono e negli anni matura e vive nelle incertezze e nelle tempistiche incomprensibili di rinvii che vanno da anno ad anno, di giudizi che non si concludono e divengono essi stessi sistemi di ingiustizia a causa dei lunghi tempi. Per questo sostengo fortemente la necessità di una riforma giudiziaria che riavvicini la Magistratura alla cittadinanza, gli dia risorse e consenta di riportare e rinsaldare le fondamenta stesse di una nostra civiltà con procedimenti più veloci, non viziati da inopportuni ritardi e che, con la sua celerità, sia essa stessa giustizia e da essa tragga il simbolo di efficienza che è anche efficienza di una nazione.

Per questo le azioni promosse dal Governo e volte ad una riorganizzazione della macchina giudiziaria sono fondamentali: da recenti notizia si tratterà di una riforma costituzionale che prevederà la separazione delle carriere, un solo CSM diviso in due sezioni, il sorteggio “secco” per eleggere i togati e il tutto, mi auguro, approvato in tempi brevi. La celerità delle scelte è fondamentale anche per la celerità della giustizia.
 

 

Fonte: Roberto Sbragia – Consigliere provinciale Forza Italia
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